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saggi Enrico Lusso Fig. 6. L’abside della pieve di Santa Maria di Corte- milia (foto E. Lusso) anche in questo caso, modelli comuni negli interventi di fortifcazione promossi da Car- lo d’Angiò nel Midi francese dopo l’acqui- sizione del titolo di conte di Provenza (su tutte, Aigues-Mortes, 1272 e successivi – fg. 10) e in Italia meridionale (per esempio Lu- 38 cera, ca. 1289) . In entrambi i casi è evidente 39 che il canale di penetrazione di tali modelli, nel momento in cui fosse possibile stabilire al di là di ogni dubbio la bontà di quella che ora è poco più che una suggestione, non po- teva che passare per la Liguria. Riferibile al più ampio progetto di promo- zione del ruolo di Cortemilia e alla sua pro- gressiva trasformazione in sede della corte carrettesca è anche l’introduzione dei Frati minori, del cui convento si conservano labi- li, ma signifcative, tracce delle strutture ori- Fig. 7. La torre cilindrica con falsabraga di Castelli- no Tanaro (foto E. Lusso) 53