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Insediamenti e architettura in alta Langa. La committenza dei marchesi del Carretto fra medioevo ed età moderna saggi alcuni edifci riconducibili con certezza alla committenza carrettesca, se ciò possa essere ritenuto un fenomeno stabile nel tempo. I del Carretto e le Langhe nei secoli XII-XIV Durante i secoli XII e XIII i marchesi del Carretto perseguirono con tenacia l’obiet- tivo di costruire un principato territoriale autonomo, esteso sui due versanti dell’Ap- pennino ligure, dal mare all’entroterra lan- garolo. L’intento, inespresso ma assai evi- dente soprattutto dopo l’affrancamento del- le comunità dei principali centri rivieraschi (Savona e Noli), era quello di pervenire a un controllo monopolistico delle vie di transito che collegavano la Riviera con i principati mercati del Piemonte meridionale . Non è 10 dunque un caso se, tra il 1171 e il 1224, le istituzioni comunali albesi e astigiane do- vettero a più riprese scendere a patti con i marchesi per potersi garantire il libero tran- sito lungo le principali vie che risalivano la Langa convergendo su Cortemilia . L’effet- 11 to più vistoso di quella che, un po’ grosso- lanamente, potrebbe essere defnita la “po- litica stradale” dei del Carretto si manifestò in una serie di interventi volti a fssare il tracciato del principale tronco stradale che si svolgeva nei loro territori risalendo la val- Fig. 3. L’ingresso di palazzo Gaspardone a Casale Mon- le Bormida . Ciò comportò la fondazione di 12 ferrato in una litografa di Francesco Gonin del 1824 un numero signifcativo di nuovi insedia- non solo diversifcate, ma spesso antagoni- menti e determinò, quindi, un profondo ri- ste . Fu, questo, un momento di svolta, che ordino dell’assetto insediativo dell’area. Per 9 segnò di fatto l’avvio di autonome linee di opera principalmente dei marchesi Enrico II sviluppo politico e culturale. e Ottone – i quali, alla morte del padre En- Anche solo alla luce di queste brevi conside- rico I, capostipite della linea marchionale, razioni, appare dunque più che mai urgen- nel 1185 procedettero a una prima divisio- te cercare di precisare i termini generali del ne del patrimonio – sorsero così Finalbor- 13 problema. E nel fare questo, ci si muoverà go (ante 1213) , Millesimo (1206) e Cairo 14 15 su due binari paralleli: da un lato si cercherà (ca. 1235) , oltre a Pietra, sulla costa ligure 16 di stabilire se e fno a che punto possa essere (1212-1216) . La politica dei due fratelli, che 17 accettata l’ipotesi di una prevalente gravi- assunse progressivamente sfumature diver- tazione culturale dei del Carretto sull’am- se almeno da un punto di vista territoriale, bito ligure; dall’altro, attraverso una lettura parrebbe dunque muoversi su binari paral- diacronica che prenda le mosse dall’origine leli. Tanto che proprio un criterio “stradale” della dinastia e giunga sino al primo Cin- sembra aver orientato le scelte al momento quecento, si tenterà di valutare, analizzando della divisione del patrimonio . 18 50