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Insediamenti e architettura in alta Langa. La committenza dei marchesi del Carretto fra medioevo ed età moderna saggi Fig. 14. Il cortile loggiato di palazzo Trevisio a Casale Monferrato (foto E. Lusso) di Sant’Ilario, tutti edifci casalesi . Galeot- quello della chiesa di San Lorenzo di Sa- 59 to ebbe però senz’altro modo di osservare la liceto (fg. 15), per quanto l’edifcio, sulla signifcativa sterzata in senso classicista che scorta delle considerazioni avanzate dalla l’architettura di committenza marchionale critica a proposito della citata chiesa di San- conobbe in quegli anni, soprattutto grazie ta Maria Annunziata di Roccaverano , sia 65 alla giovane moglie francese di Guglielmo stato anch’esso genericamente riferito a una IX di Monferrato . Egli, infatti, ricoprì inca- ipotetica scuola bramantesca, senza nep- 60 richi di rilievo nella gestione economica dei pure distinguere con precisione tra le parti cantieri delle chiese di Santa Maria in Piaz- direttamente riconducibili alla committenza 61 za, di cui si conserva il superbo portale , e del cardinale, quelle completate dopo la sua 62 di San Domenico (sono, quelli, gli anni in morte (il sistema di copertura e, quindi, il cui si lavorava alla facciata e alla cella cam- registro superiore della facciata e del tran- panaria) . Ebbe, inoltre, senz’altro modo di setto, il claristorio e la cupola, riconoscibili 63 apprezzare il nuovo palazzo marchionale per un deciso impoverimento dei materiali (oggi palazzo Trevisio), la cui costruzione e degli apparati decorati) e quelle aggiunte era stata affdata, prima del 1514, a Matteo in seguito (le cappelle laterali) . L’edifcio, 66 Sanmicheli (fg. 14) . nel suo complesso, sembra guardare diret- 64 Ben più chiara, seppure in assenza di espli- tamente al duomo di Torino e, tutt’al più, citi riferimenti documentari, è l’attività di in maniera assai mediata, a certi progetti ro- Carlo Domenico. Il caso forse più noto è mani del tardo XV secolo . 67 58