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saggi Enrico Lusso In un quadro di indubbia complessità che suggerisce cautela nel procedere con ec- cessive semplifcazioni, si può comunque affermare con un grado accettabile di ap- prossimazione che, a seguito della spartizio- ne dell’eredità paterna, Enrico II si insediò a Finalborgo, dopo aver fondato il nuovo abitato, mentre Ottone scelse come propria residenza Cortemilia, centro acquisito al principio degli anni novanta del XII secolo dallo zio paterno Bonifacio . I due fratelli 19 si trovarono così a controllare, di fatto, l’at- testamento rivierasco e il principale polo langarolo di convergenza del complesso sistema di strade che innervava i rispettivi possedimenti. Sebbene il pieno possesso di Cortemilia si dimostrasse piuttosto diffcoltoso e ben pre- sto compromesso dall’acquisizione di diritti sul luogo da parte dei marchesi di Monfer- rato e di Asti, che nel 1209 ottenne da Ottone la cessione di quanto vi possedeva , il bor- 20 go crebbe in quegli anni progressivamente, sino a confgurarsi come un vero e proprio polo dinastico, nonché centro commerciale e istituzionale di assoluto rilievo territoriale. È, per esempio, del 1193 la notizia dell’esi- stenza in Cortemilia di una zecca , mentre 21 ai primi decenni del secolo successivo può essere fatta risalire la facies dominante della via porticata del borgo di San Michele, nato Fig. 4. La via porticata di borgo San Michele a Corte- milia (foto E. Lusso) probabilmente in seguito a un accentramen- to insediativo ai piedi del rilievo dominato conci lapidei, con quella dell’abside della dal castello (fg. 4) . Proprio questo pare es- pieve di Santa Maria (fg. 6), documentata a 22 sere uno degli edifci su cui, sin dal tardo XII partire dal 998 e concordemente assegnata 25 secolo, si concentrarono le attenzioni mar- dalla storiografa a un intervallo cronologi- chionali. Pertinenti a quella fase si direbbe- co compreso tra la fne del XII e il secondo ro non solo le mura perimetrali, ma anche decennio del XIII secolo . In secondo luo- 26 la sopravvissuta torre cilindrica, struttu- go, se posta in relazione con altri esemplari ra originaria di un complesso che nel 1225 dell’area, in primis quello di Castellino Ta- aveva già raggiunto un’articolazione e una naro, denuncia una composizione d’insie- dimensione del tutto fuori del comune (fg. me decisamente più arcaica, ancora legata a 5) . Sebbene questa ipotesi comporti l’asse- modelli “romanici”, come dichiarano le cor- 23 gnazione alla torre di una datazione deci- nici toroidali che marcano, all’esterno, i vari samente risalente , parrebbe confortata da livelli in cui la torre si articola internamente. 24 precisi dati materiali: il manufatto mostra In ogni caso, a prescindere dalla cronologia infatti una muratura del tutto confrontabi- assoluta, la torre di Cortemilia parrebbe es- le, come tecnica di posa e lavorazione dei sere la più antica del genere in area subalpi- 51