Page 90 - 07_IV_2013
        P. 90
     
       	               Revello: un palazzo per il presidente del Senato                                                                        PROSPETTIVE                                                               dei secoli successivi –, l’affermazione del Fi-                                                               larete,  pur  rivendicando  l’importanza  del                                                               lavoro intellettuale dell’architetto, costituiva                                                               un im-plicito riconoscimento del ruolo fon-                                                               damentale e preminente del committente.                                                               Il complesso edilizio di cui si sta discutendo,                                                               come si ricorderà, si componeva di altri due                                                               edifici affacciati sulla corte. Quello meridio-                                                               nale, a ridosso del monte, subì nel corso del                                                               Seicento  la  sopraelevazione  di  un  piano  e,                                                               contestualmente, la realizzazione di una gal-                                                               leria con quattro aperture archivoltate verso                                                               la  corte  e  altrettante  verso  il  monte  –  e  il                                                               giardino  che  da  quel  lato  si  estendeva  –,                                                               nonché due ulteriori aperture simili sul lato                                                               corto della manica, verso est.                                                               Non si possiedono notizie che consentano di                                                               comprendere la reale estensione del giardino                                                               e  la  sua  disposizione  rispetto  al  contesto.                                                               Con buona probabilità, sulla base dell’icono-                                                               grafia  tardoseicentesca,  si  può  ritenere  che,                                                               in concomitanza con il processo di rinnova-                                                               mento  architettonico  e  decorativo  dell’edi-                                                               ficio  avviato  da  Giovanni  Giacomo  Piscina,                                                               si  sia  concretizzato  un  preciso  programma                                                               volto alla realizzazione di un giardino, gesti-               Fig. 30. Sezione esemplificativa dell’ordine architet-               tonico del sistema loggaito affacciato sulla corte in-  to con un approccio “scientifico” e coordina-               terna                                           to con il cantiere architettonico e i suoi esiti.                                                               Non per specifiche scelte culturali, ma piut-               Egli, inoltre, associava il desiderio di ornare   tosto  per  esigenze  derivanti  da  vincoli  to-               la propria dimora privata sia alla volontà di   pografici,  il  giardino  è  separato  dalla  resi-               onorare la patria e la famiglia, sia all’«amor   denza, posto a una quota maggiore rispetto               di magnificenza», indicando come fosse ne-      alla corte interna e imperniato sulla galleria               cessario  provvedere  al  decoro  delle  parti   tardoseicentesca  realizzata  sopraelevando               dell’edificio a diretto contatto con il pubbli-  la manica nord.               co .  Anche  Francesco  di  Giorgio  ricordava   Tutto lascia supporre che l’impianto del giar-                 67               come «non solo per le persone proprie si e-     dino fosse ancora coerente con l’impostazio-               difica, ma per li posteri ancora; el quale atto   ne  rinascimentale  codificata  da  Alberti  nel               è proprietà di bontà, cioè comunicare li co-    De  re  aedificatoria,  prevedendo  una  sistema-               modi e beni soi alli altri, […] dunque ogni     zione regolare delle piantumazioni e dei per-               magnificentia, ogni opera e pompa monda-        corsi,  disposti  secondo  sequenze  geometri-               na fatta in laude e gloria di chi ne ha dato el   che ben definite. I tracciati principali si svi-               sapere e potere, è atto meritorio» .            luppavano lungo il perimetro e accanto allo                                              68               Se  però,  come  sosteneva  il  Filarete  nel  suo   spazio centrale, quasi per intero organizzato               trattato, l’architetto può essere accostato, co-  a parterres compatti, tipici del giardino all’ita-               me ruolo, alla madre di un edificio, il padre   liana.  L’area  centrale,  quadrilatera,  voleva               è, naturalmente, il committente . Per la so-    forse essere una rivisitazione dell’hortus con-                                              69               cietà del Quattrocento – e anche per quella     clusus monastico, dove però l’originaria alle-                                                           88
       
       
     
