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Revello: un palazzo per il presidente del Senato PROSPETTIVE “negativo” nel monte e sia la pavimentazio- ne e la scala di accesso, sia la parete setten- trionale di fondo sono costituite dalla roccia stessa. Al piano superiore, gli orizzontamenti furono invece realizzati con tecniche diffe- renti: il primo vano era coperto da un solaio ligneo con travi a sezione quadrata ruotate di 45° per permettere l’imposta di voltini in la- terizio; il secondo vano aveva invece una co- pertura in laterizio a volta a botte con teste di padiglione. Già in questa fase, molto proba- bilmente, gli affreschi dei due soldati furono occultati alla vista dietro una nuova parete. I due vani citati non furono comunque eleva- ti per l’intera altezza del fabbricato esistente, Fig. 25. Porzione balaustra affrescata con tecnica a ma solo fino al secondo piano fuori terra. Ciò graffito tra i due cornicioni è desumibile dalla presenza di un’apertura nella volta di un ambiente al primo piano, Confrontando questi dati con i resti di un verso il cortile interno. I restanti edifici costi- doppio cornicione e di un lacerto di affresco tuenti il complesso non subirono invece in a graffito collocato tra di essi e raffigurante questa fase ulteriori trasformazioni. una balaustra, conservati all’ultimo piano Consistenti modifiche si registrano invece della facciata ovest, si può concludere che, nel XVI secolo. Si tratta della fase edilizia nel corso del Cinquecento, la via trasversale che ha posto i maggiori interrogativi, anche alla platea che conduceva al cortile fu chiusa, perché, a differenza delle precedenti, è sta- edificando un portico e i tre piani superiori. to possibile effettuare un confronto con le Il doppio cornicione dell’ultimo piano è in- fonti grafiche disponibili. fatti assente sui due lati paralleli alla via Nella tavola del Theatrum Sabaudiae, come pubblica e presente sui due ortogonali. detto, il complesso risulta affiancato da al- Il cornicione visibile all’interno è integro, a tri due edifici. Quello a monte risulta più eccezione di un tratto demolito in occasione alto di un piano e concluso da un’altana, e della sopraelevazione della copertura, men- quello a valle di due piani più basso – an- tre di quello esterno sono rimasti solo più i che se non si comprende bene se si tratti di corsi dei mattoni che costituivano lo “sche- una quinta muraria oppure di una manica letro” del cornicione stesso. Non è immagi- edificata, in quanto non se ne scorge la pro- nabile che nel Cinquecento sopraelevassero fondità. Il prospetto dell’edificio è rappre- questo edificio per poi ribassarlo nel corso sentato nella configurazione seicentesca, del secolo successivo, riproponendo modelli con una regolare partitura delle finestre: formali e decorativi arcaici. Il disegnatore quattro per piano, di cui la prima del quar- Giovanni Morosino, autore della tavola del to piano, verso la corte, sostituita da due Theatrum “fotografa” la facciata seicentesca aperture archivoltate, come continuazione con il suo ingombro attuale e con le relative del loggiato. Questa disposizione e gli ele- fasce marcapiano (oggi non più visibili) e, menti decorativi della facciata (cornicioni o allo stesso tempo, riproduce una fase di un fasce marcapiano) presuppongono che siano secolo antecedente che non avrebbe avuto due le proprietà: la prima addossata lungo il modo di esistere nel XVII secolo, in quanto lato ovest, di quattro piani fuori terra, con la successiva decorazione della facciata par- l’altana a logge, e la seconda costituita dal- tiva da uno spigolo per arrivare a quello l’edificio tardomedievale. opposto (nel restauro della facciata è stata ri- 84
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