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Il documento riporta i pareri di due estimatori               tiva, di come i mugnai e i fornai demontesi, in virtù   comunali  circa  la  possibilità  di  costruire,  per  l’irri-               del  proprio  mestiere,  fossero  esentati  dal  prestare   gazione di un campo, «bealeriam unam penitus neces-               servizio nell’esercito: Codex Demontis cit., p. 9 (6 set-  saria pro conducendo et labi facendo ad flumen Canti               tembre  1305);  originale  in  Archivio  Storico  del  Co-  inferius aquam fontis ville Demontis ex beale molandi-               mune (di seguito ASC) Demonte, Pergamene, n. 1.   norum domini Demontis, aque Canti procedentis».                  72  Si rimanda nuovamente a RISTORTO, op. cit., pp.   83   Theatrum  statuum  regiae  celsitudinis  Sabaudiae               31 sgg. La valle Stura cadde sotto il loro dominio pri-  ducis, II, Amsterdam 1682, tav. 45 (1666).               ma del 14 maggio del 1347, data in cui fu registrato un   84  La fabbrica del nuovo castello “nuovo” – un ca-               documento  con  il  quale  si  tentò  di  risolvere  alcune   strum  vetus  preesisteva  sul  rilievo  che  avrebbe  poi               controversie sorte con il comune: ASCDemonte, Per-  ospitato il seicentesco forte della Maddalena, ma fu               gamene, n. 4 (28 ottobre 1347). Dopo una serie di vi-  probabilmente  abbandono  all’indomani  del  passag-               cende, nel 1355 Giovanna I recuperava il luogo: Codex   gio di Demonte sotto il controllo della famiglia Bolle-               Demontis cit., pp. 17-21 (20 dicembre 1355, 3 e 26 mar-  ris nel 1273 (BONARDI, Il disegno del  borgo cit., p. 61,               zo 1356).                                       nota  69)  –,  che  venne  a  occupare  il  rilievo  a  nord-                  73  Il testo a cui si fa qui riferimento è quello del   ovest dell’abitato, parrebbe da collocarsi nei decenni               documento  conservato  presso  l’ASCDemonte,  Per-  finali del XIII secolo. Esso sembra in effetti interessa-               gamene,  n.  8  (3  agosto  1364);  la  versione  pubblicata   to da lavori di una certa consistenza nel 1377, anno in               nel Codex Demontis cit., p. 29, presenta infatti errori di   cui, rinnovandosi i patti e le convenzioni tra i Bolleris               trascrizione così grossolani da far perdere qualunque   e gli homines del luogo, fu stabilito che questi doves-               significato  alla  notizia.  La  pubblicazione  riporta  in-  sero,  per  i  due  anni  successivi,  prestare  la  propria               fatti le diciture bacium e Quarti al posto di quelle, ri-  opera alla fabbrica: Codex Demontis, p. 42 (2 maggio               spettivamente, di barrium e Quanti.             1377). In generale, sul tema, cfr. LUSSO, Castello e mura                  74  Originale presso ASTo, Corte, Biblioteca antica,   urbane cit., pp. 35-36.               Architettura militare, V, f. 181. Il disegno è pubblicato   85  Così chiamato perchè costruito nel 1515 in oc-               nel volume M. VIGLINO, Fortezze sulle Alpi. Difese dei   casione  del  passaggio  del  re  di  Francia  Francesco  I               Savoia nella valle Stura di Demonte, Cuneo 1989, p. 153.   (Cfr. RISTORTO, op. cit., p. 81)                  75   Cfr. oltre nota 136 e testo corrispondente.   86  Cfr. sopra, nota 5.                  76  Codex Demontis cit., pp. 33 sgg. (7 e 12 settem-  87  ASCDemonte, cat. 5, classe 5, fasc. 2, Compendio               bre 1373).                                      catastari, I, subfasc. 1, f. 374.                  77  Non è mio interesse delineare qui compiutamen-  88  Una struttura di questo genere esisteva Torino,               te le vicende che toccarono il borgo di Demonte; si ri-  ben documentata per i secoli XIV-XV, ma risalente al               manda perciò al citato lavoro di RISTORTO, op. cit., pp.   1290: ALLIAUD, DAL VERME, Le spese di gestione cit., p.               27 sgg. Riassumendo, nel 1268 il marchese di Saluzzo   136. Analoghe testimonianze si hanno per Moncalieri,               dovette  temporaneamente rinunciare  alle  proprie  ra-  dove per il miglior funzionamento dei mulini natanti               gioni sulla valle – Il regesto dei marchesi di Saluzzo cit.,   sul Po furono costruite, nei primi decenni del XIV se-               pp. 135-136, doc. 498 (aprile 1268) –, che recuperò po-  colo, addirittura due fiche – S.A. BENEDETTO, Mulini na-               chi anni dopo, nel 1275: ibid., app., pp. 410-412, doc. 86   tanti nel Piemonte medievale, in Mulini da grano cit., pp.               (9,10  e  20  novembre  1975);  412-413,  doc.  87  (10  no-  77 sgg. – e Collegno, la cui prima menzione nel 1316               vembre  1275);  414-415,  doc.  89  (17  novembre  1275);   coincide con i lavori per una sua ricostruzione: ARIA-               415-416 (20 novembre 1275). La situazione era comun-  NO, op. cit., p. 115 e nota 87.               que tutt’altro che stabile: per evitare di perdere com-  89  Cfr. ALLIAUD, DAL VERME, Le spese di gestione cit.               pletamente il controllo del luogo, il marchese si vide   pp. 139 sgg.               costretto nel 1281 a investirne il comune di Cuneo: i-  90  Ibid., pp. 139-142.               bid.,  p. 149,  doc.  572  (7  luglio  1281).  Infine,  nel  1305   91   È  noto  che  la  ricostruzione della  diga torinese,               Demonte cadde definitivamente in mano agli Angiò –   completamente  distrutta  da  un’inondazione  alla  fine               Codex Demontis cit., p. 9 (6 settembre 1305), originale in   del 1342, venne a costare 376 lire viennesi. L’onerosità               ASCDemonte, Pergamene, n. 1 –, i quali la unirono alla   della spesa  risulta  evidente  quando  si  consideri  che,               siniscalchia di Forcalquier.                    pressappoco nello stesso periodo, era necessario meno                  78  Cfr. sopra, nota 76.                     di un decimo – circa 35 lire – per l’edificazione di un                                                           57
       
       
     
