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Lo sfruttamento dell’energia idraulica a Demonte SAGGI 51 La più antica cronaca di Cuneo di Giovan Francesco ro esercizio, in Canali in Provincia di Cuneo cit., pp. 45- Rebaccini?, a cura di P. CAMILLA, Cuneo 1981 (Bibliote- 73, in part. pp. 49 sgg. ca SSSAACn, 16), p. 20. 56 Cfr. G. GULLINO, Le acque canalizzate nella statui- 52 Essi ricordano in particolare un «primum beale zione delle comunità medievali del Cuneese ad occidente molandinorum» (Corpus stautorum comunis Cunei cit., della Stura, in Canali in Provincia di Cuneo cit., pp. 257- p. 147, cap. 269, De fronteriis ortorum et vinearum clau- 272, in part. p. 261. dentis), una «bealeria Vermenagne que labitur a villa 57 Per chi fosse interessato ad approfondire gli Bruxaporcelli», località ora scomparsa, con «alie beale- aspetti tecnici e tecnologici inerenti gli impianti i- rie que procedunt ex ea», per la quale vengono stabili- draulici, si rimanda ai lavori di R.J. FORBES, Energia te rigide regole di gestione (ibid., p. 167, cap. 342, De motrice, in Storia della tecnologia, a cura di C. SINGER, bealeria Vermenagne), una serie di canali nei pressi E.J. HOLMYARD, A.R. HALL, T.I. WILLIAMS, II, Torino dell’insediamento, tra i quali spicca il betalium Cunei, 1962, pp. 599-631 (ed.or. History of technology, Oxford proveniente da Borgo San Dalmazzo (ibid., p. 171, 1956); V. MARCHIS, Ruote, mulini e macchine, in Acque, capp. 327-328, De dicto beali accrescendo), munito di due ruote e mulini cit., pp. 11-77. cunicula rispettivamente «inter portam Quarante et 58 MULETTI, Memorie cit., II, p. 464 (25 giugno 1291). portam balfredi et […] prope portam Beanarum» (ibid., 59 Cfr. P. CAMILLA, I mulini negli statuti medievale pp. 169-170, cap. 325, De beali labenti per Cuneum); infi- del Cuneese, in Mulini da grano cit., pp. 153-166. ne un «beale Bernecii quo vadit ad Sanctum Beli- 60 Gli statuti di Saluzzo, a cura di G. GULLINO, Cu- gnum» (ibid., pp. 178-179, cap. 339, De beale Sancti Beli- neo 2001, p. 48, cap. 224, De bealeria molendinorum. gni) e di una «bealerias a loco Karante usque ad rippas 61 Il «Libro verde» cit., p. 165, doc. 122 (giugno- Karante» (ibid., p. 181, cap. 343, De pontibus super beale- novembre 1292), cap. 18, De molendinis faciendis in be- riis Karante) situati nelle campane circostanti. Qualche aleria labente ex Melea per viam bealerie. dettaglio sul tema si ritrova in R. COMBA, In Cuneo e 62 Gli statuti di Pagno, a cura di G. RAIMONDI, Ca- nelle campagne: la formazione del paesaggio moderno, in vallermaggiore 1995, p. 144-146, cap. 109, De aqua mo- Storia di Cuneo (1198-1799) cit., pp. 181-210. lendini non capienda. 53 Mi limito solo a ricordare il beale Remoirani 63 Statuta civitatis Montisregalis, MCCCCXV, a cura – meglio noto come Rio Moirano –, un canale artifi- di P. CAMILLA, Mondovì 1988, (Biblioteca SSSAACn, ciale attestato a partire dal 1220 che attrasse lungo il 25), f. 5, cap. 330, De non frangendo aliquam bealeriam suo corso un gran numero di macchine idrauliche, mollandinorum. ma che assunse la propria fisionomia essenziale solo 64 Essi denunciano comunque una profonda atten- verso la fine del secolo XIII. Si rimanda ai lavori di C. zione per il regime delle regime delle acque, come sot- DEMO, Il Rio Moirano, in Studi pinerolesi, Pinerolo 1899 tolineano un buon numero di capitoli a riguardo: Capi- (BSSS, 1), pp. 273-302 e R. COMBA, Industria rurale e tula Demontis, 25 maii 1444, in Codex Demontis (1305- strutture agrarie: il paesaggio del Pinerolese nella prima 1509), a cura di P. MOTTA, Asti 1908, pp. 115-116, cap. metà del XV secolo, «Annali dell’Istituto Alcide Cer- 99, De bealeri ortorum ville veteris et de eius massario; 135- vi», X (1988), pp. 187-205. 136, cap. 144, De dividendo aquam ad sortem in pratis; 54 È del 1235 la notizia della vendita che tal Gio- cap. 145, De aquagio abendo per alienam possessionem; vanni Capello fece all’abbazia di «bealeriam unam per cap. 146, De bealeriis existentibus per alienas possesiones; pratum suum quod habet iusta ripam Campi Loungi 145, cap. 168, De extoris piscatorum; 147-148, cap. 175, desuper ponteum iusta alberam, largam XII pedes»: De aquam non discurrenda in vias; 152, cap. 192, De pon- Cartario della abbazia di Staffarda fino all’anno 1313, a cu- tibus faciendis pro bealleriis viarum. ra di F. GABOTTO, G. ROBERTI, D. CHIATTONE, Pinerolo 65 Si ha notizia di un simile manufatto, oltre che a 1901 (BSSS, 11), p. 217, doc. 232 (21 marzo 1235). Cuneo (cfr. sopra nota 52), anche a Revello, dove, nel 55 Un ruolo decisivo in quegli anni fu assunto dal XIV secolo era chiamato «beale molandinorum Re- comune di Mondovì, che nel 1293 deliberò la realiz- velli»: Statuti di Revello 1396-1477, a cura di R. SACCO, zazione di tre canali: uno, chiamato aqueductum, che Bene Vagienna 1945, p. 77, Quod et quando camparii conducesse l’acqua nell’abitato – Il «Liber instrumen- tenetur recercare beale Revelli]. torum» del comune di Mondovì, a cura di G. BARELLI, 66 Cfr. oltre, nota 82. Pinerolo 1904 (BSSS, 24), pp. 110-113, doc. 44 (13 set- 67 Capitula Demontis cit., p. 171, cap. 252, De gabella tembre e 15 novembre 1293) – e altri due «pro ada- lignaminis conducti per acquam solvendam, capitolo che quando» le coltivazioni, derivati, rispettivamente, fa preciso riferimento alla possibilità di trasportare i dal Pesio – ibid., pp. 115-118, doc. 46 (15 novembre tronchi via canale. 1293) – e dall’Ellero – ibid., pp. 122-12, doc. 49 (8 no- 68 Cfr. sopra, nota 64. vembre 1293). Cfr. anche S. SORDO, Canali ad uso irri- 69 L’antico insediamento è così chiamato ancora nel guo ed energetico in Provincia di Cuneo: inquadramento 1444 (Capitula Demontis cit., pp. 115-116, cap. 99, De be- generale e problemi connessi alla loro costruzione ed al lo- alleria ortorum ville veteris et de eius massario). E. LUSSO, 56
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