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       	               Lo sfruttamento dell’energia idraulica a Demonte                                      SAGGI                  21  Il comune, dopo aver prestato giuramento di fe-  dioevo, Atti del convegno (Cherasco, 19 ottobre 2002), a               deltà al marchese di Saluzzo – Il «Libro verde» cit., pp.   cura di C. BONARDI, Cherasco-Cuneo 2003, pp. 39-67.               218-229, doc. 145 (10 giugno 1304) –, fu costretto nel   31  Cartario delle valli cit., pp. 24-27, doc. 17 (18 feb-               1314 a sottomettersi al principe di Savoia-Acaia: ibid.,   braio 1231).               pp. 193 sgg., doc. 141 (27 aprile, 5-9 maggio 1314).    32  Ibid., pp. 28-29, doc. 20 (6 maggio 1241).                  22   Nel 1328 Filippo, dopo aver acquisito il feudo,   33  Le uniche realtà in cui sia possibile rintracciare un               investiva i Bressani, signori locali, dei diritti sulla loca-  simile atteggiamento da parte dei domini loci sono quelle               lità «cum aquaticis, piscaticis, furnis, molandinis»: Sta-  di Vico e di Busca. Nel primo caso gli uomini ottennero               tuti e documenti di Carrù, a cura di G. BARELLI, Torino   nel 1210 il diritto di costruire mulini anche senza la li-               1952 (BSSS, 176/I), pp. 114-120, doc. 5 (10 giugno 1328).    cenza del vescovo d’Asti – cui erano sottoposti –, al qua-                  23  Il comune fu in questo caso indotto a sottomet-  le però doveva essere corrisposto un fitto annuo di 18               tersi a Filippo nel 1320: C. TURLETTI, Storia di Saviglia-  denari – Il «Libro verde» della Chiesa d’Asti, a cura di G.               no corredata di documenti, IV, Savigliano 1879, pp. 259-  ASSANDRIA, Pinerolo 1904 (BSSS, 25), pp. 43-51, doc. 14               267, doc. 170 (6 agosto 1320). Al riguardo si veda il   (7 e 17 agosto 1210) –, mentre nel secondo, con un do-               lavoro di D. BOARINO, I mulini da grano nel Savigliane-  cumento del 1363, Giacomo di Savoia-Acaia concedeva               se del Trecento, in Mulini da grano cit., pp. 139-152.   «quod predicti homines de Busca possint capere et capi                  24   La dicitura compare nell’atto di spontanea de-  facere ad eorum liberam voluntatem aquam ripagii Ma-               dizione del comune di Savigliano ad Amedeo VI di   cre ad faciendum clusas, bealerias, molendina, batande-               Savoia  e  a  Giacomo  di  Savoia-Acaia:  TURLETTI,  op.   ria et ducendum dictam aquam in dicta prata et molen-               cit., p. 318, doc. 201 (23 gennaio 1349).       dina ut consueri […] facere»: L. CHIAMBA, I canali deriva-                  25  Per la storia del borgo montano si fa riferimento   ti dal medio corso del Maira attraverso la documentazione de-               al lavoro di M. RISTORTO, Demonte. Storia civile e religio-  gli archivi  dei  Consorzi  irrigui  di  Busca,  in Agricoltura e               sa di un comune di valle Stura, Cuneo 1973. Chi fosse in-  mondo rurale nella storia della Provincia di Cuneo, «Bollet-               teressato ad approfondire l’argomento, può consultare   tino SSSAACn», LXXXV (1981), pp.119-154.               anche i lavori di S. PIVANO, Antichi usi e consuetudini del   34  Cfr. oltre, nota 45 e testo corrispondente.               Cuneese, dell’Albese e del Monregalese, in Miscellanea cu-  35   C.  MULETTI,  Memorie  storico-diplomatiche  appar-               neese, Torino 1930 (BSSS, 111), pp. 53-65.      tenenti  alla  città  ed  ai  marchesi  di  Saluzzo,  II,  Saluzzo                  26  A. DUTTO, La valle Stura dal 1165 al 1200. Ricerche   1829, p. 20 (22 dicembre 1142).               documentate,  «Atti  della  reale  Accademia delle  Scien-  36  Per chi fosse interessato alle vicende dei marche-               ze», XXXIX (1894), pp. 152-153, doc. 2 (ottobre 1165);   si di Saluzzo, si rimanda a L. PROVERO, Dai marchesi del               154-156, doc. 3 (6 dicembre 1197). Cfr. anche RISTORTO,   Vasto ai primi marchesi di Saluzzo. Sviluppi signorili entro               op. cit., p. 23 sgg.                            quadri pubblici (secoli XI-XII), Torino 1992 (BSS 209).                  27  Cartario delle valli di Stura e di Grana fino al 1317,   37  Il quale abate poi, come risulta da un documento               a cura di A. TALLONE, in Cartari minori, III, Pinerolo   del 1262 – R. MARRO, Valdieri, Andonno e la valle Gesso               1923 (BSSS, 69/III), pp. 12-13, doc. 7 (3 ottobre 1214).   nell’inedita carta del 1262. I primi passi dello sviluppo co-                  28  Nel 1225, per esempio, il fatto che console e uomi-  munale e l’emergere dello «ius proprium»: esiti di una ricer-               ni del comune di Demonte «fecerunt donationem et in-  ca storico-giuridica, «Bollettino SSSAACn», CVI (1992),               vestituram  inter  vivos  in  dominum  Manfredum  mar-  p. 21 –, godeva del diritto di banno ex antiquo sul mu-               chionem de Saluciis de omnibus clipanis seu furnis qui   lino  del  monastero, struttura  questa  ancora  attestata               sunt vel de cetero erunt in Demonte vel posse Demon-  nel 1380 e chiamata, negli statuti cuneesi, molandinum               tis» denuncia implicitamente un aumento di redditività   domini abbati: Corpus statutorum comunis Cunei 1380, a               dei regalia sui forni che, inevitabilmente, portò a riscrive-  cura di P. CAMILLA, Cuneo 1970 (Biblioteca SSSAACn,               re le condizioni per la loro concessione d’uso: Il regesto   12), pp. 175-176, cap. 335, De beali labenti Cunei. Per chi               dei marchesi di Saluzzo (1091-1340), a cura di A. TALLONE,   volesse approfondire la storia e le vicende dell’abbazia               Pinerolo 1906 (BSSS,  16), p. 82,  doc. 282 (20 settembre   di Borgo, si rimanda a A.M. RIBERI, S. Dalmazzo di Pe-               1234); anche Cartario delle valli cit., pp. 27-28, doc. 27.    dona e la sua abbazia (Borgo S. Dalmazzo), Torino 1929                  29  Ibid., pp. 24-27, doc. 17 (18 febbraio 1231), do-  (BSSS, 110), passim, e al più recente C. TOSCO, San Dal-               cumento riproposto anche da A. DUTTO, La valle Stura   mazzo di Pedona. Un’abbazia nella formazione storica del               dal 1200 al 1267 e le sue più antiche consuetudini, Reg-  territorio  dalla  fondazione  paleocristiana ai  restauri sette-               gio Calabria 1899, pp. 52-55, doc. 8.           centeschi, Cuneo 1996, passim.                  30  Si rimanda, per gli opportuni dettagli, ai lavori   38  MULETTI, op. cit., II, p. 446 (21 febbraio 1287).               di P. GRILLO, L’età comunale, in Storia di Cuneo e del suo   39  Il cartario delle valli cit., pp. 6-11, doc. 5 (2 no-               territorio (1198-1799),  a cura  di  R.  COMBA,  Savigliano   vembre 1204).               2002, pp. 11-48; C. BONARDI, Il disegno del borgo: scelte   40  Appendice documentaria al «Rigestum comunis Al-               progettuali per il centro di potere, in La torre, la piazza, il   be», a cura di F. GABOTTO, Pinerolo 1912 (BSSS, 22), p.               mercato. Luoghi del potere nei borghi nuovi del basso Me-  46, doc. 46 (27 novembre 1218).                                                           54
       
       
     
