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SAGGI Enrico Lusso Qualche informazione più circostanziata è lontana dal contesto piemontese e dotata sin invece possibile fornire per ciò che riguarda dal XI secolo di un imponente complesso la struttura architettonica che ospitava e pro- molitorio distribuito sui numerosi canali che teggeva i macchinari, anche se, in assenza di ne solcavano il territorio urbano , se ne 180 specifiche testimonianze in merito alla realtà hanno numerose testimonianze a partire dal di Demonte, è nuovamente necessario avva- 1274, anno in cui alcuni mulini risultavano lersi di notizie riferite ad altri ambiti geogra- protetti, sul lato verso l’acqua, da un «mu- fici. Dagli studi sinora condotti emerge una rum seu palificatam» . 174 181 costante attenzione per la protezione dei Costruzioni lignee, concentrate soprattutto macchinari dagli agenti atmosferici, cui se ne nell’area subalpina, continuarono comunque accompagna una analoga nei confronti dei a essere realizzate ancora a lungo – tanto che danni che gli spruzzi d’acqua sollevati dal nel 1384 vennero acquistati, per un mulino movimento della ruota avrebbero potuto torinese, un gran numero di assi «quorum causare. Preoccupazione questa che con maior pars […] posita fuit in clausura mo- l’andar del tempo avrebbe dato vita a solu- lendinorum» –, anche se già dal primo 182 zioni tipiche che condizionarono non poco ventennio del secolo iniziò a manifestarsi la l’evoluzione edilizia degli ingenia idraulici. necessità di intervenire ricorrendo all’uso di Risulta sin dalle attestazioni più antiche che strutture più durevoli anche per le pareti buona parte degli edifici era protetta da un degli edifici. All’origine di questo nuovo ca- tetto in coppi o in materiale lapideo; l’esem- pitolo nella vicenda evolutiva che interessò pio che può essere considerato paradigmati- gli ingenia idraulici si individua il tentativo co risale al 1353: un mulino di Lanzo, ulti- di migliorare le opere di fondazione, espo- mato da appena due anni, fu oggetto di un ste, vicine com’erano all’acqua, a danni piut- costoso intervento volto alla sostituzione tosto gravi. Nel 1325 si ha notizia di muro della copertura di «covis sive cluis», giudi- in pietra realizzato a Bricherasio per la co- cata insoddisfacente, con una più affidabile struzione di un mulino con chiusure vertica- e duratura realizzata in lastre di pietra . La li in legno ; così come in muratura erano, 183 175 necessità di garantire una miglior protezio- nel 1337, le fondazioni di due mulini fossa- ne ai macchinari che azionavano le mole era nesi, «exceptis caseamentis» . 184 sicuramente più avvertita in zone montane Nel volgere di pochi anni l’innovazione fun- che altrove, tuttavia si ha notizia di copertu- zionale connessa all’uso del mattone fu este- re approntate con laterizi anche in località sa all’intera parete rivolta verso il canale: la come Fossano, dove nel 1315, contempora- prima notizia di un tale intervento si ha in neamente all’acquisto di legname «in magna un documento torinese del 1341, che riporta quantitate» per la realizzazione dell’edificio, le spese sostenute, murandi, «in dictorum mo- fu ordinato il materiale necessario per un landinorum deversus canales» ; ma ancora 185 tetto «de cupis» , e Torino, città in cui sono nel 1379, nella stessa città, era ricostruito un 176 attestate nel 1340 spese per l’acquisto di cop- tratto di muro di una «domus molendino- pi destinati a un cantiere . rum citra bealeriam, a parte acque, anguli 177 L’attenzione posta alla realizzazione e ma- inferioris; qui muros desperonatus erat […] nutenzione del manto di copertura costitui- et diruptus propter vetustatem» . Le atte- 186 sce comunque una preoccupazione del tutto stazioni a riguardo sono molto numerose e 187 eccezionale in un periodo in cui gli edifici, a denunciano implicitamente il successo, dura- parte qualche rara eccezione , erano realiz- to più di un secolo, che incontrò questa scelta 178 zati completamente in legno . L’uso di assi costruttiva. Si può infatti ritenere che solo a 179 semplicemente inchiodate su telai strutturali partire dagli ultimi anni del XV secolo ini- ugualmente lignei doveva essere molto dif- ziassero a comparire i primi edifici totalmen- fuso. Anche per una città come Padova, così te realizzati in muratura , come dimostrano 188 49