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SAGGI Enrico Lusso Fig. 3. Giovenale Boetto, Demontium, 1666, in Theatrum statuum regiae celsitudinis Sabaudiaes ducis, II, Amstelo- dami 1682, tav. 5. consideravano naturalmente propri. Appe- no necessariamente essere collocati lungo il na tre anni dopo, infatti, il citato Bolleris, al- beale molandinorum, menzionato per la prima l’atto della sua investitura per i feudi di De- volta, come si diceva, in un documento del monte e dell’alta valle, ottenne di «accipere 1440, che peraltro ci informa di come esso […] et tenere in perpetuum […] furna et mo- fosse derivato dalle acque del torrente Kant lendina, paratorium» ; la gestione stabilita e di esclusiva proprietà signorile . Grazie 79 82 divenne così consueta: fu infatti ratificata alle implicite indicazioni forniteci dalla po- dalla comunità nel 1377 e, oltre ad alcune sizione dei mulini è inoltre possibile affer- 80 concessioni circostanziate, si mantenne tale mare che il canale, già in origine, doveva sino all’età contemporanea. presentare un tracciato del tutto simile a Alla soglia del XV secolo spettavano dun- quello indicato nel seicentesco Theatrum Sa- que al nobile i redditi di almeno tre mulini: i baudiae ; esso cioè, dopo aver tratto origine 83 due ricordati nel 1364, di cui conosciamo il dal torrente nei pressi del rilievo su cui sor- sito, e, verosimilmente, quello di Iohannes geva il castrum , vi scorreva parallelo e co- 84 Beianus, mai più citato nei documenti suc- steggiava, assolvendo contemporaneamente cessivi, per il quale è sufficiente anticipare la funzione di fossato, un lungo tratto delle che doveva anch’esso trovarsi a nord del- mura settentrionali dell’insediamento, per l’abitato, tra l’attuale ponte sottano e il pon- poi ricongiungersi, dopo aver superato il te detto Recluxii in documenti più tardi . cinquecentesco ponte novus , al corso d’ac- 85 81 Ovviamente, tutti e tre gli impianti doveva- qua da cui era stato derivato. 39
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