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Lo sfruttamento dell’energia idraulica a Demonte SAGGI Fig. 6. I quattro ingenia presenti a Demonte tra 1511 e 1661 nella tavola del Theatrum Sabaudiae. Si notano, da destra verso sinistra, il mulino del Cros, l’opificio dei Bolleris, la segheria comunale e il mulino del Recus o Rinchiuso. va così ancora l’antico mulino ricordato qua- tre, espressamente in legenda l’indicazione si tre secoli prima ; analogamente eran an- sulla posizione dei «molini del rencinto», 137 cora in funzione il paratorium e il baptitorium, i del «molino detto della Serra» e della «serra quali, si apprende nell’occasione, erano riuniti della comunità»; ma nei pressi del ponte in un unico edificio. Gli altri due complessi omonimo è indicata unicamente la «fabrica molitori erano invece esterni all’abitato, e con forno del Recus» e non il mulino con quello dell’Alma Foresto in particolare ne era due ruote che ci saremmo aspettati di trova- piuttosto distante: situato presso un insedia- re. Non si tratta però di un errore, ma di un mento temporaneo, forse un alpeggio , sor- sostanziale cambiamento che nel frattempo 138 geva lungo la strada che tuttora conduce era intervenuto. Dopo una lunga serie di all’abitato di San Giacomo , centro rurale consegnamenti del tutto simili – in cui veni- 139 del vallone dell’Arma che, proprio in prossi- va di volta in volta ricordato che «ad esso si- mità di Demonte, confluisce nella valle Stura. gnore […] solo era facoltà di costruire mollini Il documento fornisce importanti informa- da grano e fabbriche di argento e oro» –, 142 zioni anche sulla segheria comunale: essa, veniamo infatti a sapere che nel 1661 la co- come ho già avuto modo di anticipare, sa- munità aveva citato in causa i Bolleris in rebbe infatti individuabile nell’edificio detto quanto delle «cinque rotte per mollino già serra e quindi da localizzare nei pressi del per addietro rotanti», non rimanevano che le «mollino con casiamenti alla Sara», ovvero tre più antiche al ponte sottano, insufficienti nel sito cui viene attribuito lo stesso nome. a macinare tutto il grano necessario anche La situazione delineata risulta perfettamente perché, come sembra di intuire, le restanti coerente con quanto mostrato dalle raffigu- macine spesso non funzionavano, «massime razioni dell’epoca: sia nel Theatrum Sabau- l’estate quando non v’è d’acqua» . 143 diae (la tavola di Demonte fu realizzata da Buona parte dei testimoni concordò nel rite- Giovenale Boetto nel 1666) sia nel catasto nere la distruzione dell’impianto imputabile 140 particellare del 1766 , sono infatti distin- alla «incuria de’ mollinari quali vedendolo 141 guibili, collocate in sequenza lungo la beale- rompere dall’innondazione le muraglie non ra, tutte e quattro le macchine idrauliche. La le hanno reparate». La motivazione sembre- rappresentazione più recente riporta, inol- rebbe plausibile; tuttavia l’atteggiamento di- 44
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