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saggi Massimiliano Caldera lombardi all’architettura quattrocentesca del Finale, «Arte 36 e. ciarli, Agostino Bianchetti da Cherasco: un pitto- Lombarda», 61 (1982), pp. 53-55; g. carità, Il cantiere re tra Piemonte e Lombardia, in Intorno a Macrino d’Alba del Duomo di Torino, in Domenico della Rovere e il Duomo cit., pp. 75-79 (cui si rimanda anche per una puntuale nuovo di Torino. Rinascimento a Roma e in Piemonte, a e attenta ricognizione delle fonti bibliografche e della cura di g. romano, Torino 1990, pp. 225-228; m. vil- letteratura critica). lani, “Pichapietra” lombardi a Savona tra Quattro e Cin- 37 Per la scultura decorativa albese fra Quattro e quecento: Matteo da Bissone e Gabriele da Cannero, «Arte Cinquecento si deve fare riferimento a g. Donato, Ar- Lombarda», 150 (2007), p. 49, nota 95, e, da ultimo, chitettura e arredo scultoreo ad Alba, in Macrino d’Alba mammola, Alcuni casi di committenza cit., pp. 77-79; cit., pp. 102-107 (e alle relative schede alle pp. 118- spicca per disinformazione bibliografca v. lombar- 135); iD., I portali della cattedrale di Alba e qualche rifes- Do, Architettura Rinascimentale in Piemonte: la chiesa di sione sul reimpiego tra medioevo e rinascimento, in Pietre e S. Lorenzo a Saliceto, in Una chiesa bramantesca cit., pp. marmi cit., in part. pp. 33-36. 319-334 (con un’attribuzione dell’edifcio a Cristoforo 38 L’avvio per la ricostruzione del Maestro del- Solari tutta da verifcare). la Madonna dell’Olmo si deve a g. romano, Luoghi 33 e. villata, Le principali committenze di Macrino di incontro religiosi: per aprire un dialogo sulla tutela, in d’Alba, «Alba Pompeia», n.s., XVI (1995), pp. 5-16; Radiografa di un territorio, Catalogo della mostra (Cu- iD., Per Macrino d’Alba, in Primitivi piemontesi cit., pp. neo), Borgo San Dalmazzo 1980, p. 205; iD., scheda in 211-243; iD., Macrino d’Alba, Savigliano 2000; Macrino Il Museo e la Pinacoteca di Alessandria, a cura di c.e. d’Alba cit., passim; e. lusso, «Positus fuit primus lapis in spantigati, g. romano, Alessandria 1986, pp. 103-104, fondamentis ecclesie Sancti Laurentii». Il vescovo Andrea che ha collegato all’affresco cuneese la Natività oggi Novelli e la fabbrica del nuovo duomo di Alba (1486-1516), ad Alessandria (già attribuita a Giovanni Mazone e in Pietre e marmi. Materiali e rifessioni per il lapidario del proveniente da Genova), evidenziandone le innegabi- Duomo di Alba, a cura di g. Donato, Alba 2009, pp. li infuenze spanzottiane; sul pittore si vedano anche 39-49. i contributi di g. galante garrone, I dipinti su tavola 34 e. villata, Gli affreschi di Santa Vittoria d’Alba e del Museo Civico di Cuneo, in Angelo Carletti tra storia e Levice: due restauri fuori mostra, in Tesori cit., pp. 171-172. devozione, Catalogo della mostra (Cuneo), a cura di r. 35 m. calDera, recensione a Tesori dal Marchesato comba, m. corDero, Cuneo 1995, p. 180; l. marino, paleologo, a cura di B. Ciliento e A. Guerrini, Alba, 19 f. quasimoDo, Tendenze pittoriche di primo Cinquecento, ottobre-8 dicembre 2003, «Ligures», 2 (2004), p. 330. La in Storia di Cuneo e del suo territorio 1198-1799, a cura voce bibliografca è evidentemente sfuggita a sista, di r. comba, Savigliano 2002, pp. 334-335; f. cervini, Percorsi d’arte cit., pp. 79-100, che riprende il collega- scheda in Napoleone e il Piemonte. Capolavori ritrovati, mento fra il polittico dianese e gli affreschi di Levice, catalogo della mostra (Alba), a cura di b. ciliento con aggiungendo al catalogo del pittore la Madonna ri- m. calDera, Savigliano 2005, p. 192. trovata a Corte. 39 Fototeca Zeri, n. 60307. 27
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