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I feudi imperiali fra il Monferrato e le Langhe nella prima età moderna. A margine di ricerche e interpretazioni saggi Fig. 2. L’albese in una mappa della seconda metà del XVI secolo (ASTo, Corte, Monferrato feudi, m. 2, Alba, fasc. 1) e la loro cessione fu determinata pure da del tutto coincidente; la prima è monferrina ponderate ragioni di stato; però entrambi fno al 1631 e sabauda nei secoli successivi, vantavano una tradizione autonoma e non mentre le Langhe, pur seguendo il loro pre- distavano da aree a forte frammentazione sunto capoluogo nei mutamenti dinastico- feudale – nel caso del Vercellese vanno se- territoriali imposti dalla storia, restarono gnalati i beni dei Tizzone, come Desana e (e restano) più diffcili da classifcare. Lo Crescentino, che si presentano come un pen- stesso vale per centri oggi considerati mi- dant delle Langhe nel Piemonte orientale nori ma di notevole importanza in età mo- 15 – restia a prestare fedeltà ai principi vicini. derna, come Ceva o Cortemilia. Il primo era L’ingresso di Alba e di altre settantaquattro stato sede di un marchesato autonomo di terre nel ducato sabaudo comportò un’im- derivazione aleramica e, secondo la nostra mediata riorganizzazione dello spazio in prospettiva, era confuito nei possedimenti questione e delle suddivisioni circostanti: sabaudi piuttosto presto: nel 1531, infatti, la città divenne sede di una prefettura ed Beatrice di Portogallo, cognata dell’impera- ebbe un suo referendario, venendo via via tore Carlo V andata sposa al duca di Savoia assimilata, anche sul piano socio-economi- Carlo II, lo aveva ricevuto in dote insieme co, alle altre realtà urbane del Cuneese . con il contado d’Asti. Un evento che, per en- 16 Risulta comunque evidente che il percorso trambi gli ambiti territoriali, segnò la fne di di Alba e delle Langhe è parallelo, ma non un’autonomia relativa ma ancora piuttosto 32
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