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Alcuni appunti per una storia fgurativa ad Alba e nelle Langhe fra la fne del medioevo e l’inizio dell’età moderna saggi Ancora una volta siamo davanti a segnali non univoci tanto ad Alba quanto nel terri- torio: la diffusione dei modelli lombardi non sembra ostacolare, durante la seconda metà del secolo, l’approdo di altre esperienze. È il caso dell’Annunciazione affrescata nel san- tuario della Madonna dei Boschi di Vezza d’Alba, commissionata dai Roero: l’opera, come giustamente ha osservato Giovanna Galante Garrone, sembra ripetere, in veste dimessa e semplifcata, il modello flosetten- trionale di Giusto d’Alemagna a Genova ed è stata ricollegata al pittore tedesco «Spech» che, secondo Della Valle, avrebbe frmato nel 1450 i distrutti affreschi del coro nottur- no di San Francesco . 18 È poi il caso di Giorgio Turcotto, originario di Cavallermaggiore e presente nella città natale (chiesa di San Pietro), a Sommariva Perno (chiesa di San Giovanni Battista, 1467: gli affreschi staccati sono ora a Torino, Galle- ria Sabauda), a Lagnasco (santuario di Santa Maria), a Staffarda (refettorio dell’abbazia) e ad Alba, nella chiesa di San Domenico, con un affresco che raffgura l’Abbraccio di san Domenico e di san Francesco: si tratta di quanto rimane di una più vasta campagna decorativa (Fig. 6) promossa dal priore Ber- nardo da Chieri che, secondo le testimonian- ze settecentesche di Giuseppe Vernazza, do- Fig. 5. Alba, chiesa della Maddalena; Crocifsso (Ar- chivio SABAP) veva anche comprendere una pala d’altare, datata 1473 . Nei suoi momenti più alti, il 19 guranti il Martirio di San Sebastiano e Santi pittore innesta su di un plafond jaqueriano nella cappella in fondo alla navata sinistra dati di più moderna osservazione realisti- della chiesa di San Domenico, dove l’insistita ca e di più attento scrutinio delle superfci, anatomia del corpo scheletrico di san Seba- forse da mettere in relazione con le aperture stiano richiama immediatamente alla memo- famminghe della committenza chierese e ria il Crocifsso della Maddalena . Sempre con la fortuna, in area sabauda, di Antoine 17 all’ambito lombardo fanno riferimento le f- de Lonhy. Vien fatto di pensare che l’origine gure di sante ritrovate dagli ultimi restauri del committente abbia pesato nella scelta di (seguiti da Giovanni Donato e da Rossana un pittore attivo, per quel che ne sappiamo, Vitiello) riemerse sotto gli scialbi su una delle nei territori soggetti ai Savoia, e che, fra l’al- volte della stessa chiesa: esse facevano parte tro, presenta un proflo fgurativo per molti di una più vasta campagna decorativa, obli- versi confrontabile a quello di Guglielmetto terata dagli interventi settecenteschi, che si Fantini, il più affermato artista presente nel- ricollega facilmente alle tarde esperienze di la città vicina . 20 stampo michelinano, certo incentivate dalla È infne il caso della singolare Madonna di presenza in Piemonte di Cristoforo Moretti. Misericordia nella cappella della Madonna 18
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