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saggi Massimiliano Caldera poli, Genova e il Piemonte, in grado di in- Che, guarda caso, è l’autore del coro inta- fuenzare e di rivitalizzare il linguaggio dei gliato per la chiesa di San Francesco ad Alba pittori locali, utilizzando le loro stesse fonti e concluso nel 1429: il committente, il prio- fgurative di tardo Trecento ma lette in chia- re Marco da Sommariva, era en passant un ve internazionale. personaggio ben noto alla corte sabauda, A questo proposito va ricordata un’altra confessore della zia di Margherita, Bona di importante presenza in questo territorio, Savoia . 15 purtroppo nota soltanto attraverso le fon- Dunque Donato era presente a Genova ne- ti settecentesche: prima delle soppressioni gli anni del travagliato governo paleologo napoleoniche, Della Valle vede ad Alba, e la modernità raffnata della sua proposta presso le Domenicane della Maddalena, un fgurativa dovette piacere a Margherita di dittico, oggi irreperibile, che «reggerebbe al Savoia che, oltretutto, proveniva da una fa- paragone delle cose più belle del B. Gio. An- miglia dove le più recenti novità del tardo- gelico: le teste son graziose e belle, le tinte gotico internazionale erano particolarmente soavi e vivaci, e sotto le fgure si legge scritto apprezzate: dobbiamo allora immaginarci Opus Donati». Si deve a Gianni Carlo Sciol- un altarolo non troppo diverso da quello, la la proposta di interpretare la frma come superbo, del Metropolitan Museum in cui quella di Donato de’ Bardi, il pittore pave- Donato fonde le sottili osservazioni natu- se attivo in Liguria (e in Lombardia) che ha ralistiche e luministiche di Gentile da Fa- un ruolo di assoluto primo piano nel rinno- briano con il colore vellutato dell’ouvraige de vamento fgurativo delle due regioni e, più Lombardie e le fessuose eleganze del mondo in generale, nella dinamica dei rapporti fra franco-fammingo? Pare proprio di sì, con- Italia ed Europa settentrionale . La spiega- siderando che la datazione dell’opera, già 13 zione alla presenza della Maddalena di un indicata al terzo decennio, può facilmente dipinto di Donato sembra doversi trovare essere anticipata di dieci-quindici anni. nel fatto che la beata Margherita di Savoia- Che Margherita di Savoia nutrisse una pre- Acaia, marchesa di Monferrato e fondatrice ferenza per l’arte lombarda sembra essere del convento albese, ha abitato a Genova dal confermato dal grande Crocifsso ligneo 1409 al 1413, quando il marchese Teodoro ancor oggi conservato nella chiesa della Paleologo fu governatore della città. L’ipo- Maddalena (fg. 5); secondo una tradizio- tesi, che avevo accolto con qualche riserva ne devota del tutto credibile la marchesa, perché ritenevo l’arrivo di Donato in Ligu- che dopo il 1442 si ritira nel convento dove ria legato all’inizio della signoria di Filippo muore in odore di santità, sarebbe stata soli- Maria Visconti nel 1421, ha ricevuto un’im- ta pregare davanti a quest’immagine. La da- portante conferma nel ritrovamento di un tazione proposta per il pezzo cade intorno documento del 1406, nel quale l’artista, già al 1440: le recenti indagini di Raffaele Ca- presente a Genova, risulta essere coinvolto sciaro e di Fulvio Cervini hanno indicato i nella doratura e la policromia di una croce rapporti che il Crocifsso ha con la scultura commissionata dall’ospedale grande della lignea lombarda e, in modo particolare, con Misericordia di Savona all’intagliatore Bia- il Compianto della cattedrale di Lodi : sia- 16 gio di Alessandria . Un’altra triangolazione mo di fronte a una declinazione espressiva 14 fra Liguria, Lombardia e Piemonte, un altro del tardogotico lombardo, differente dall’e- artista alessandrino, un’altra opera perduta leganza patetica di Donato de’ Bardi ma ca- e un altro nome senza opere, su cui piace- pace di guardare alla dolorosa commozione rebbe sapere di più, considerando che lo di Jacopino da Tradate o alle acute caratte- scultore lavorerà, fra il 1423 e il 1425, agli rizzazioni di Michelino da Besozzo. armadi nella sacrestia del duomo di Milano, Del resto una risposta pittorica a queste solle- insieme con il pavese Urbanino da Surso. citazioni sembra arrivare dagli affreschi raff- 17