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saggi Massimiliano Caldera Esperienze del gotico internazionale Inserito all’ultimo momento nella mostra organizzata da Viale nel 1938, il polittico della chiesa di Marsaglia è fra le pochissime testimonianze sopravvissute della pittura su tavola del territorio albese per il Quattro- cento : l’ancona è l’unica opera frmata del 10 pittore Rufno d’Alessandria (fg. 4), attivo nel Monregalese lungo la prima metà del secolo . Già la struttura della carpenteria, 11 per quanto frammentaria, suggerisce la di- retta dipendenza dai modelli liguri fra Tre e Quattrocento, come indica il confronto con la pala di Barnaba da Modena per Lavagno- la o quello di Nicolò da Voltri per la chiesa genovese di San Colombano (oggi a Palaz- zo Bianco); a Nicolò si deve far risalire tan- to il gusto per le decorazioni lussuose che animano il fondo oro, con racemi stilizzati, rosette e iscrizioni di gusto ornamentale, quanto la tipologia dei volti, oblunghi, con occhi delicatamente allungati e incorniciati da capigliature morbidamente calligrafche (confronti utili con il polittico di San Pietro, già nella parrocchiale di Vesima, con quello dell’Annunciazione già in Santa Maria delle Vigne, a Genova, oggi ai Musei Vaticani e Fig. 3. Alba, chiesa di San Domenico; dettagli di una con la Madonna del santuario di Pia). delle fasi decorative trecentesche (Archivio SABAP) Il polittico di Marsaglia rifette però anche di grande importanza, databile intorno al dati di cultura più moderni e più apertamen- 1410, che sembra aver avuto conseguenze te tardogotici: lo dicono le eleganti falcature molto profonde in un’area geografca de- dei panneggi che avvolgono San Giovanni cisamente più ampia della triangolazione Battista, l’esibizione di stoffe preziosamen- Piemonte-Liguria: sto parlando del polittico te ricamate, gli arabeschi formati dall’orlo della chiesa di Incisa Scapaccino, purtrop- del manto della Vergine o dai cartigli, i veli po privato dello scomparto centrale da una trasparenti che incorniciano il volto di Ma- sciagurata vendita illecita . Il pittore riela- 12 ria e di Santa Caterina o il delicato nudo del bora con straordinaria intelligenza le fonti Bambino, la posa vivace di quest’ultimo che fgurative del primo Quattrocento ligure, sembra sfuggire al grembo materno per ri- dall’ultimo Barnaba a Taddeo di Bartolo, volgersi all’osservatore. che sono sottoposte a un’operazione di mo- A quali fatti fgurativi possiamo far risalire dernizzazione e di aggiornamento: i volti questo aggiornamento di un pittore che si delicati e sognanti di Taddeo si animano di muove in un orizzonte locale? Due posso- guizzi, di sottili scatti nervosi, di sguardi no essere le spiegazioni, in qualche misura obliqui, di mezzi sorrisi ammiccanti e un po’ interferenti. A poca distanza dall’Albese, crudeli; la gamma cromatica ricca e preziosa sull’incerto confne fra Langhe e Monfer- dell’ultimo Trecento si accende di tonalità rato, esiste una testimonianza fgurativa nuove e sofsticate, di accostamenti inediti: 15