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Un episodio di pittura monregalese nella Fossano del Quattrocento approfonDimenti da Fossano porta al santuario di Cussanio e, secondo Romanisio (ancora indicata nella tavola del Theaturm la tradizione, prima chiesa a ospitare le reliquie del Sabaudiae); sulla precettoria e la domus ospedaliera si santo patrono Giovenale. La cappella, di fondazione vedano i saggi di R. comba in Storia di Fossano cit., II, Il gerosolimitana, fu la prima sede in cui si stabilì la secolo degli Acaia (1314-1418), a cura di r. comba, Fos- chiesa trasferitasi successivamente nel borgo con l’in- sano 2010 (nello specifco: iD., Abitare e orientarsi nel titolazione a Santa Maria del Salice; la dedicazione e borgo: mappe mentali, sentimenti e memoria delle origini, il controllo da parte dello stesso ordine si spostarono pp. 17-44: 32-33; iD., Il “fuoco sacro” e la presenza dei ca- dunque, intorno alla metà del Duecento, nel neonato nonici Antoniani nel Borgato, pp. 94-97; iD., L’organizza- borgo fossanese (fondato nel 1236; la prima attesta- zione ecclesiastica e la vita religiosa, pp. 307-323, in part. zione della commenda gerosolimitana di Santa Maria pp. 308-309) e lusso, Domus hospitales cit., p. 238, ai del Salice in Fossano risale al gennaio 1273), in quella quali si rimanda per indicazioni bibliografche. che attualmente è defnita “vecchia chiesa del Salice”, 18 AVF, 1B3, Visita apostolica di monsignor Gerola- nei pressi del bastione all’estremo settentrionale di mo Scarampi, 1583, ff. 51r-v. La visita, assai dettagliata, via Roma (un tempo vicina alla porta detta del Salice, è particolarmente interessante poiché fornisce, conte- dalla quale trae l’appellativo; R. borDone, Commenda stualmente alle informazioni sull’edifcio, indicazioni di Santa Maria del Salice, in Storia di Fossano cit., I, pp. specifche sui paramenti liturgici, sulla terminologia e 214-217; comba, Fra cura d’anime cit., p. 199). Sull’argo- sulle stoffe impiegate per gli arredi sacri allo scadere mento si vedano, in particolare, ibid., pp. 195 sgg., ed del XVI secolo. Il visitatore apostolico ordina infatti e. lusso, Domus hospitales. Ricoveri per viandanti e poveri che in sei mesi venga provvisto quanto segue: «duoi nei territori subalpini percorsi dalla strada di Francia (secoli paramenti da messa cioè / pallio, pianeta, stola, ma- XI-XV), Torino 2010, pp. 233-241 (ai quali si rimanda nipolo, camici, / cordoni, amiti, quattro tovaglie alla per la bibliografa). / largezza del’altare dui che cuoprano / la mensa e i 11 Archivio Vescovile di Fossano (di seguito AVF), lati d’esso, et li param[enti] / sodetti siano uno di seta 1A12, Visita pastorale di monsignor Michelangelo Ca- cioè damascho / o’ ormesino, o tabi bianco per la festa ramelli, 1723, p. 264: nella visita si riporta che «anno della / [f. 5v] Madona, l’altro di mocaiato o’ grograno. elapso in muris restaurata et fornicata / fuit». / Provegga di duoi candiglieri d’ottone, / di [cancel- 12 AVF, 1B9, Visita pastorale di monsignor Emilia- lato: di Crucifsso] croce o’ di Crocifsso per l’altare, no Manacorda, 1873, p. 41. / tavoletta per le secrette. / Pietra sacrata a missura. 13 AVF, 1A18, Visita pastorale di monsignor Car- / Due ceroforarii. / Una campanella». Le indicazioni lo Giuseppe Morozzo, anno 1766, p. 939. L’altare è sulla stoffa con cui dovevano essere confezionati i pa- attualmente ornato da una tela consunta che reca le ramenti sono assai precise, e fanno riferimento a tessuti tracce di una raffgurazione della Madonna con il piuttosto pregiati e generalmente realizzati con sottili Bambino di fattura probabilmente ottocentesca. Il di- fli di seta, come l’ormesino, o taffettà, e il tabi (per la ter- pinto è segnalato nella visita di monsignor Manacor- minologia cfr. C. Du cange, Glossarium mediae et infmae da come «un quadro grande rappresentante la Vergi- latinitatis, Paris 1883-1887, ad vocem; sui tessuti, si veda ne col Bambino sull’altare in buono stato» (AVF, 1B9, Tessuti antichi nelle chiese di Arona, a cura di D. Devoti, Visita pastorale di monsignor Emiliano Manacorda, G. romano, Torino 1981, in cui si forniscono indicazio- 1873, p. 41). Nella stessa visita, inoltre, si ha la prima ni e approfondimenti specifci sui vari tipi di stoffe). attestazione della presenza di numerosi ex-voto appe- 19 AVF, 1A10, Visita pastorale di monsignor Cle- si alle pareti della cappella, ricordati ancora nella visi- mente Ascanio Trotti, 1666, ff. 144v-145. ta del 1911 (AVF, 1B13, Visita pastorale di monsignor 20 Si trova a pochi metri di distanza, ed è raggiun- Giosuè Signori, 1911, p. 46), che nel 1938 si ordina di gibile attraverso una deviazione dalla stessa stradina sfoltire e di radunare in fondo all’edifcio («Portare in che conduce alla cappella; conserva ancora parte delle fondo alla Cappella i quadri votivi, distruggendo gli antiche strutture murarie. indecenti»; AVF, 1C2, Visita pastorale di monsignor 21 AVF, 1A12 fasc. Benefcio Pensolato; la citazione Angelo Soracco, 1938, p. 1537); quelli superstiti sono riportata in testo è ai ff. 1r-v. Del patronato alla fami- stati rimossi, e alcuni di essi sono oggi esposti nel Mu- glia Lovera si ha ancora conferma nel 1766, anno in seo Diocesano di Arte Sacra di Fossano. cui, ricordando la concessione del 1748, si legge quan- 14 comba, Fra cura d’anime cit., p. 204. Sulle visite to segue: «anni 1748 quibus ius patronatus huiusmodi pastorali si veda più avanti. D[omini] comiti Ludovico Lovera / eiusdemque de- 15 La visita pastorale di monsignor Caramelli citata scendentibus per lineam masculinam» (AVF, 1A18, in precedenza si apre infatti con l’intestazione seguen- Visita pastorale di monsignor Carlo Giuseppe Moroz- te: «Visitavit capellam sub titulo S. Mariae de Panso- zo, 1766, p. 939). La memoria della presenza comitale lato sitam / in reg[ione] ab ipsa nuncupatam» (AVF, di Lovera rimarrà ancora nel secolo successivo, quan- 1A12, Visita pastorale di monsignor Michelangelo Ca- do, descrivendo l’arredo della cappella, si segnala che ramelli, 1723, p. 264). «c’è un banco e varii ginocchiatoi ossia banchette che / 16 Cfr. comba, Fra cura d’anime cit., pp. 204-205. servono a commune uso degli uomini, e donne; il ban- 17 La precettoria antoniana di Fossano, già citata co / si dice esser stato donato alla capella dal fu sig. nel XIV secolo, gestiva, oltre alla chiesa, una domus Conte / Lovera» (AVF, 1B6, Visita pastorale di mon- ospedaliera situata poco fuori della porta urbica del signor Ferdinando Bruno di Tournafort, 1838, p. 24). 80