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recensioni una bella foto di Tino Gerbaldo, con Santa nel quadro complessivo dell’apparato arti- Chiara inserita nel contesto urbano. stico della chiesa barocca. «La chiesa di Santa Chiara è stata per anni la Adalberto Bianchi ha analizzato il funzio- “casa” di Padre Ettore – scrive Francesco Pa- namento del comune di Bra nel secolo XIV nero nel primo contributo del volume – che attraverso la documentazione degli statuti e oltre a garantirne la fruizione per il culto ne dagli ordinati conservati nell’archivio comu- conosceva ogni particolare, dal luogo di culto nale. Emergono così pressioni politiche e con- vero e proprio nel suo complesso al coro, dalla trasti tra le famiglie più in vista presenti nel sacrestia alla cappella annessa, fno al campa- consiglio. Il saggio di Giuseppe Gullino sin- nile e al sottotetto. Gli edifci collegati erano la tetizza precedenti studi sull’andamento della sua dimora, la sua biblioteca vissuta, lo studio popolazione braidese tra i secoli XIV e XVI. in cui lavorò intensamente negli anni succes- Il contributo di Diego Lanzardo si sofferma sivi al suo pensionamento come direttore del sulla storia dei luoghi di culto del nuovo Museo Craveri, fno agli ultimi tempi». centro abitato di Cherasco, fondato da Alba Proprio a due collaboratori del Museo, Ri- nel 1243 e popolato per la maggior parte no Brancato e Luciana Garombo, è stato af- de abitanti di Bra fuoriusciti. Gli immigrati fdato il compito di ricostruire l’impegno braidesi ritornarono quasi tutti al luogo d’o- profuso da Ettore Molinaro per rifondare rigine nel giro di pochi anni, mentre le altre e riorganizzare il Museo Craveri di Storia comunità trasferirono nella villanova il cul- naturale a partire dall’inizio degli anni Set- to dei santi venerati nelle località d’origine. tanta del secolo scorso. Un progetto sinte- Emanuele Forzinetti, partendo dal possibile tizzato nel volume Il Museo Civico Craveri di “contagio rivoluzionario” che a seguito del- Bra di Storia Naturale, riproposto in una nuo- la rivoluzione parigina del 1830 rischiava va edizione aggiornata, edita dalla Regione di diffondersi anche nel regno sabaudo, ha Piemonte nel 2010 per la collana Guide ai analizzato la fgura di un “sorvegliato spe- musei in Piemonte. ciale”, il conte Corrado Moffa di Lisio, già Teresio Colombotto ha ricordato la comune implicato con il fglio Guglielmo nei moti passione per la musica classica e il canto co- del 1821. La seconda parte del saggio è de- rale. Da questo sodalizio nacque l’Associa- dicata al palazzo abitato nell’ottocento dai zione Amici della Musica di Bra e presero il conti di Lisio, a fanco della parrocchiale via le stagioni concertistiche presso il coro di Sant’Andrea, oggetto di recenti restauri di Santa Chiara, come ricostruito nel contri- che hanno portato alla luce inedite testimo- buto di Antonella Bonardi. nianze del passato. L’attività scientifca di La seconda parte del volume si concentra su Federico Craveri, è stata invece oggetto di alcuni aspetti nodali della storia e dell’archi- studio da parte di Giovanni Allione, che ha tettura del Braidese. Lidia Botto ed Enrico analizzato i suoi contributi sui vini prodot- Lusso hanno analizzato rispettivamente gli ti nelle vigne della collina di Bra. Chimico, aspetti artistici e le principali interpretazio- merceologo, etnografo, insegnante e confe- ni critiche dell’opera di Bernardo Antonio renziere, Federico Craveri ha messo il suo Vittone nella chiesa di Santa Chiara, non- sapere al servizio dei concittadini, sia come ché l’inserimento di quest’ultima nel tessu- consulente scientifco sia come divulgatore. to urbano di Bra in età moderna. Il recente Facile rilevare in questo atteggiamento nu- restauro dell’interno della chiesa della San- merose analogie con le attività molteplici di tissima Trinità (Battuti Bianchi) è stato l’oc- padre Ettore, svolte proprio in casa Craveri. casione per una rilettura critica, da parte di Silvia Brizio, degli affreschi e degli stucchi, enrico basso 85