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saggi Enrico Lusso Fig. 21. La torre con proflo a goccia e paramento murario in bugnato a punta di diamante di castel Govone (foto E. Lusso) noto attivo anche a Urbino presso la corte Conclusioni di Federico da Montefeltro . Tuttavia, è da 89 osservare come sia possibile rintracciarne il Se nel corso del medioevo e fno ai primi de- prototipo in una torre del castello dinastico cenni del XV secolo i del Carretto – e con di Moncalvo, assegnabile a un intervento loro le varie linee dinastiche di discendenza della seconda metà degli anni settanta del aleramica – si orientarono stabilmente verso Quattrocento del marchese Guglielmo VIII le aree culturalmente più vivaci, Provenza di Monferrato (fg. 23) . Tacendo il fatto che e Italia centrale, altrettanto non si può dun- 90 la soluzione del bugnato a punta di diaman- que dire per il secondo Quattrocento, quan- te, più che agli esercizi teorici di Francesco do tutto lascia ritenere che la prospettiva di Giorgio , guarda al castello milanese di vada di fatto ribaltata a favore dell’area pa- 91 porta Giovia e alle torri angolari rivolte ver- dana . Non fu più, infatti, il radicamento li- 93 so la città, costruite verso il 1454 nel corso gure di alcuni rami della composita famiglia del cantiere che vide attivi Filarete e l’inge- che permise a certe soluzioni di “risalire” gnere ducale Bartolomeo Gadio (fg. 24) . l’Appennino e diffondersi in area piemonte- 92 63