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saggi Blythe Alice Raviola tazioni come vendette giuridiche («vindicias o spagnole che fossero, avessero infciato la jurium») a sostegno dell’autonomia langaro- supremazia imperiale sulla zona, rendendo- la e il termine non è da poco: non solo perché la ora di facile cessione a un nuovo sovrano, appartiene all’idioma politico decifrato da cioè il Savoia. Oltre a chiedersi retoricamen- Torre, ma anche perché rimanda al più an- te «perché […] accrescere la potenza di un tico flone delle vindiciae contra tirannos sca- principe forte e vicino?» , Gatto si sofferma 48 turito dal dibattito sull’assolutismo nel XVI sulla posizione dei vari feudi reclamati adot- secolo. La matrice programmatica è dunque tando una prospettiva del tutto identitaria: piuttosto evidente, così come il ruolo asse- «Bozzolasco, Niella di Belbo, San Benedetto, gnato al duca di Savoia, iniquo pretendente Feisolo e Albaretto sono terre unite. La loro di cose non sue. Il punto è dimostrare che situazione è nel cuore delle Langhe et serve «la provincia Langarum, quæ nomen habu- per communicare gli spiriti della regia sovrani- it a Langasco, vetustissimo oppido» e che si tà agl’altri feudii proprii et aderenti». Altre terre snoda fra Appennini, Liguria e Acquese, è di insigni si snodano da Spigno a Cortemilia e immediata dipendenza dall’impero e che le «il loro territorio costituisce una lingua di eventuali aderenze con lo stato di Milano o Paese che col passo di cinque miglia divide le parziali soggezioni al Piemonte non sono li duoi Monferrati di qua e di là del Tanaro». stati che accidenti temporanei. Si trattava, La Morra è separata dalle consorelle impe- insomma, di smontare la tesi secondo cui le riali, ma «mantiene colà vivo il nome della alleanze vassallatiche con Milano, viscontee regia sovranità ed inoltrandosi col sito verso 43
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