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Revello: un palazzo per il presidente del Senato PROSPETTIVE Revello conobbe in seguito un progressivo ampliamento delle difese perimetrali. Non è chiaro se già nel XIV secolo si fosse posto mano al restauro delle strutture danneggia- te. Di certo entro il 1460, anno in cui il mar- chese dichiarava di voler intervenire poten- ziando il castrum, furono realizzate le nuove cortine esterne, con torri cilindriche angola- ri, e le difese dell’abitato . Il circuito mura- 17 rio, prima limitato all’area residenziale svi- luppata ai piedi delle pendici del monte, fu esteso fino a includere il nucleo d’impianto del palazzo marchionale, destinato a dive- nire residenza stabile della corte al tempo Fig. 2. Simulazione grafica dell’articolazione della 18 cortina muraria trecentesca, nell’assetto mostrato al della reggenza di Margherita di Foix . tempo dell’assedio angioino del 1347 Si tratta di una vera e propria dimora si- gnorile, priva di qualunque connotato mili- Settori di una cortina muraria trecentesca ri- tare, strutturata secondo modelli classicisti e sultano conservati in aderenza delle strutture scandita da loggiati e colonnati marmorei . 19 dell’edificio in analisi e appaiono prevalen- Il suo assetto e quello raggiunto dal borgo al temente realizzati con una muratura lapidea principio del XVI secolo è restituito dalle ve- a grossi ciottoli, disposti talvolta a spina di dute di Orologi e di Portigiani . Ma esso ri- 21 20 pesce, alternati a tratti listati con corsi sem- sulta in larga parte anticipabile anche al seco- plici o doppi di laterizi. La tessitura muraria lo precedente, quando, in concomitanza con è sempre a vista. La sezione muraria è co- l’inserimento del palazzo marchionale all’in- stante, con spessore è prossimo ai 90 centi- terno della cinta muraria, fu probabilmente metri, mentre l’altezza media è all’incirca di realizzato il nucleo originario dell’edificio 6,5 metri. Sul lato, nella porzione muraria oggetto di studio. superiore, esistevano delle lunghe feritoie Il borgo di Revello andò dunque sviluppan- per l’alloggiamento dei meccanismi di con- dosi nel corso del XV secolo attorno alla trollo delle saracinesche di chiusura dell’u- pieve (poi collegiata) di Santa Maria. Al ca- nico varco conservato . dere del Seicento, la tavola del Theatrum Sa- 16 Questi elementi e lo smarcamento di 45° baudiae restituisce una struttura insediativa 22 del bedale, con la conseguente espansione sostanzialmente stabile, con un’unica, visto- verso est dell’abitato, farebbero supporre sa, differenza: la presenza di una cinta ba- l’appartenenza di queste porzioni murarie stionata estesa a sud delle cortine medievali. alla vecchia cinta, distrutta nel corso del- Di tale opera non vi è alcuna traccia esplicita l’assedio dell’esercito angioino. Ciò equiva- nei disegni del Cinquecento, ma si ritiene che le a dire che la corte su cui insisteva il nu- esistesse già nella prima metà del secolo: a tal cleo originario del nostro edificio era deli- proposito Giacomo Bosio ne suggerisce la co- mitata a sud dalle mura trecentesche. struzione per opera del marchese Francesco La mancanza di ulteriori elementi difensi- di Saluzzo (1529-1537), citando un conse- vi di rilievo in prossimità di questo pas- gnamento del 1549 in cui il giardino del pa- saggio verso la corte interna e il presidio lazzo marchionale è detto confinante con «la militare, può essere sostenuta dal fatto che muraille nouvelle des bastions du midi» . 23 le pendici a strapiombo (20 metri circa) del Tutto lascia dunque ritenere che Orologi, monte Bracco costituiscono de facto un li- nella sua rappresentazione, abbia semplifi- mite invalicabile. cato una realtà più complessa, forse perché 68
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