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RECENSIONI ro nel suo recente lavoro Insediamenti uma- governo della diocesi, ma anche, come nota ni, pievi e cappelle nella diocesi di Alba e nel l’autrice, nella storia «politica e sociale di Roero fra alto medioevo ed età comunale, in In- una città» (p. 289), come ben esprime la sediamenti umani e luoghi di culto fra medioevo complessa trattativa intercorsa tra vescovo ed età moderna. Le diocesi di Alba, Mondovì e e canonici, da un lato, e magistrature co- Cuneo, a cura di E. Lusso, F. Panero, La munali dall’altro negli anni 1197-1202. Si- Morra 2011, pp. 31-89. gnificativo al riguardo è, anche, il ruolo che Al riguardo, un tema di grande interesse può essere assegnato ai canonici nella pro- – perché direttamente connesso alla possi- mozione e nella gestione del mercato, che bilità di fare luce anche sulla cronologia di alla metà nel XII secolo fu coperto delle ce- un rilevante gruppo di edifici romanici di- lebri voltae presso il fianco settentrionale stribuiti nell’area albese-langarola – è lega- della cattedrale albese, già studiate da tem- to alle variazioni dei confini diocesani albe- po da Claudia Bonardi («Sopra le volte» del si nei secoli X-XII e al graduale recupero duomo di Alba: un problema di archeologia ur- del-l’originaria integrità territoriale, cui bana, in De venustate et firmitate. Scritti per sembrerebbe accompagnarsi un processo di Mario Dalla Costa, Torino 2002, pp. 150- riaffermazione simbolica del potere vesco- 173). Proprio la collocazione topografica il vile. Esso, per quanto è possibile desumere mercato permette di prefigurare complessi dalle fonti, interessò sì il patrimonio di e non del tutto chiariti rapporti con il go- strutture castellane detenuto dal vescovo verno comunale, che, per tutto il XIII secolo stesso, ma, soprattutto, assunse concretezza e oltre, ebbe la propria sede, letteralmente, attraverso una vera e propria colonizzazio- “sopra” le voltae. ne delle aree periferiche delle Langhe con Il saggio di Canobbio si propone invece di nuovi edifici di culto e nuove fondazioni far luce sui rapporti che nel tempo si de- monastiche, alcune delle quali, come già terminarono tra i conti di Provenza e le ge- accennato, conservano interessanti struttu- rarchie ecclesiastiche albesi, in un quadro re architettoniche che coprono un arco cro- che, è chiarito in premessa, sembra caratte- nologico che va dalla fine del X alla metà rizzato da una «sostanziale unità di intenti circa del XII secolo e che mostrano un’inte- stabilitasi tra le Chiese subalpine e i nuovi ressante congruenza con le principali fasi signori», in ossequio alla politica antisveva di cantiere della cattedrale albese (cfr. E. che in quegli anni caratterizzava le scelte Lusso, Dalla cattedrale romanica alla ricostru- del papato. Durante il periodo delle domi- zione del vescovo Novelli: l’architettura, in La nazioni angioine, i vescovi riuscirono così a cattedrale di Alba cit., pp. 61-81). recuperare parte del loro potere a danno Completano il quadro dello sviluppo e del del comune e molti di loro entrarono sta- funzionamento delle istituzioni ecclesiasti- bilmente a far parte dell’entourage comitale, che albesi i contributi di Maria Pia Alber- sebbene non si registrino forme di vera e zoni, Le istituzioni di vertice della Chiesa di propria assunzione entro le fila dell’officia- Alba. Vescovo e capitolo tra XII e XIII secolo lità provenzale impegnata nel governo dei (pp. 283-305); Elisabetta Canobbio, «Cum territori subalpini. Una figura di sicuro in- consilio venerabilis domini episcopi»: l’episco- teresse, a cavallo dei secoli XIII e XIV, è pato di Alba durante le dominazioni angione quella del vescovo Bonifacio del Carretto, (pp. 307-320); Alfredo Lucioni, Eretici a Mon- cui sono da attribuire un buon numero di forte d’Alba (pp. 323-337). iniziative a vantaggio delle nuove forme di Il primo focalizza l’attenzione sulla crono- vita comunitaria femminile (fondazione del tassi dei vescovi albesi e sull’organizza- convento di Santa Chiara, donazione del- zione, il funzionamento interno e il ruolo l’ospedale di San Teobaldo al convento di del capitolo della cattedrale non solo nel Santa Caterina). 102