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Revello: un palazzo per il presidente del Senato PROSPETTIVE diamento nel tardo medioevo in Piemonte, a cura di M. 67 «Quando item patriae familiaeque condecoran- VIGLINO, C. TOSCO, Torino 2003, p. 137. dae non minus quam lautitiae gratia nostra ornamus; 57 «Il territorio dell’antico marchesato offre fin dal- placebit nimirum, qui partes eas, quae maxime publi- l’antichità argille di ottima qualità, oltre alla facilità di cae, quaeve in primis ospiti gratificaturae sint, uti est approvvigionamento del combustibile e alla presenza frons aedis, vestibulum et eiusmodi, admodum esse di molti corsi d’acqua: fattori indispensabili per l’atti- recentissima voluerit»: ibidem, lib. IX, cap. I, p. 783. vità delle fornaci»: E. BOIDI, M. PICCAT, La torre e l’anti- 68 F. DI GIORGIO, Trattati di architettura ingegneria e co palazzo comunale. Storia di un simbolo saluzzese, Savi- arte militare, a cura di C. Maltese, II, Milano 1967, pp. gliano 2003, p. 38. 324-327. 58 Cfr. H.P. AUTENRIETH, Il colore nell’architettura, in 69 «Sì come niuno per sé solo non può generare Lanfranco e Wiligelmo. Il duomo di Modena, Modena 1984, sanza la donna un altro, così eziandio a similitudine lo passim; A. PERONI, Le cattedrali medievali erano bianche?, edificio per uno solo non può essere creato, e come in In ricordo di Cesare Angelini, Milano 1978, passim. sanza la donna non si può fare, così colui che vuole 59 «Pure è notevole la costruzione situata lungo la edificare bisogna che abbia l’architetto e insieme collui via principale allo sbocco sulla piazza S. Rocco, che, ingegnarlo, e poi l’architetto partorirlo e poi, partorito per la maggiore raffinatezza rispetto alle altre circo- che l’ha, l’architetto viene a essere la madre d’esso edi- stanti, si suppone appartenesse ai marchesi e che fosse ficio»: A. AVERULINO detto FILARETE, Trattato di architet- destinata come residenza degli ufficiali della guarni- tura, a cura di A.M. Finoli, I, Milano 1972, p. 40. gione marchionale in sito»: cfr. G. EANDI, Statistica della 70 Lettere del residente di Torino a Venezia, in S. ROMA- Provincia di Saluzzo, I, Saluzzo 1833, p. 5. NIN, Storia documentata di Venezia, Venezia 1858, p. 590. 60 Cfr. Il marchesato di Saluzzo. Da stato di confine, a 71 Archivio dell’Ufficio Tecnico del Comune di confine di stato, a Europa, Atti del convegno (Saluzzo, Revello, PRGC del Comune di Revello, tav. GE.5, 30 novembre-1 dicembre 2001), a cura di A.A. MOLA, Carta dei caratteri litotecnici, variante 2007. Foggia 2003, p. 140. 72 C. TOSCO, Il castello, la casa, la chiesa. Architettura 61 Cfr. Annali universali di statistica, economia pub- e società nel medioevo, Torino 2003, p. 178. blica, storia, viaggi e commercio, a cura di F. LAMPATO, 73 Questa tecnica prevede la preventiva escavazio- LV, Milano 1838; F. SCLOPIS, Storia dell’antica legisla- ne di una trincea, notevolmente più ampia del previ- zione del Piemonte, Torino 1833, pp. 388-434. sto diametro del pozzo e con pareti verticali; tale trin- 62 L’aspetto odierno della colombaia è differente ri- cea si restringe progressivamente fino a esaurirsi a un spetto a quella raffigurato nella tavola del Theatrum in livello in cui si pratica una buca approssimativamente quanto furono obliterati, in data imprecisata, i fori di ac- cilindrica, di dimensioni pari a quelle del pozzo, che cesso per i volatili. Casi analoghi sono illustrati da E. costituisce la base controterra. LUSSO, Il Torrione presso Narzole: una torre colombaia? Note 74 V. PICCOLILLO, Sarà legittimo far sparire le monete per una proposta di datazione e di funzioni, in «Bollettino antiche. Legge alla Camera: non si dovranno più segnalare della Società per gli Studi Storici, Archeologici ed Arti- i ritrovamenti. Gli storici: così viene cancellata la memo- stici della Provincia di Cuneo», CXXXII (2005), pp. 161- ria, in «Il Corriere della sera», 20 giugno 2005, p. 21: 174. A proposito della natura giuridica delle colombaie intervista a Elio Lo Cascio, docente di Storia Romana si veda G. GIORGETTI, Contratti agrari e rapporti sociali nel- presso l’Università Federico II di Napoli. le campagne, in Storia d’Italia, V, Torino 1973, pp. 699 sgg; 75 Riguardo alla documentazione, presso l’ASCRe- e L. PALMUCCI, La campagna. Modi e tipi dell’abitato disper- vello si conservano numerosi atti di lite per diritti d’acqua, so, in Architettura e insediamento cit., pp. 177-197. oppure registri di memorie riguardanti i bedali che scorro- 63 J. BAROZZI detto VIGNOLA, Regola delli cinque ordi- no fuori e dentro l’abitato, oltre alla sez. X, Acque, fonta- ni di architettura, Roma 1562. Egli usò il termine ordine ne, fognature. In nessuno di questi fondi o raccolte do- come sinonimo di ciò che Vitruvio aveva chiamato ge- cumentarie risulta qualche attinenza con l’apertura, la nera, nell’accezione di maniera, specie di appartenenza condotta, la proprietà di un qualche pozzo freatico. Si dei caratteri delle architetture osservate, da cui trarre delinea, invece, una maggiore importanza dei bedali e una regola, un unico sistema proporzionale di riferi- del sistema irriguo oltre che delle fonti di approvvigio- mento nella progettazione. Tutte le proporzioni sono namento della forza motrice degli impianti molitori. inoltre modulate sul raggio della colonna, valutato 76 Riferimenti si possono trovare in: Catalogo uni- all’imoscapo; il modulo così ottenuto è a sua volta ficato delle monete di casa Savoia, Torino 1997; A.A. segmentato in dodici tratti dette parti. MOLA, A.M. FALOPPA, La storia fra le dita. Monete dei 64 Questa porzione è stata demolita durante i la- marchesi di Saluzzo, Saluzzo 1990; S. AMBROSOLI, A- vori che, nel secolo scorso, hanno portato alla chiusu- tlante numismatico italiano, Milano 1906; A.S. FAVA, Le ra delle aperture stesse. monete della zecca di Carmagnola, in N. GABRIELLI, Arte 65 Per una comparazione: R. CHITMAN, Gli ordini nell’antico marchesato di Saluzzo, Torino 1974. classici in architettura, Milano 1987, pp. 23-25. 77 Non tutte le monete antiche sono, naturalmen- 66 L.B. ALBERTI, De re aedificatoria, a cura di G. Or- te, da collezione. Soltanto una piccola parte, quelle landi, II, Milano 1966, lib. IX, cap. I, p. 781. ben conservate e leggibili, hanno una loro valore co- 98
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