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RECENSIONI Si collega con più chiara evidenza alle nuo- no cui daterebbe anche l’avvio della fabbrica ve forme di religiosità che scandirono i se- che, seppur modificata in alcuni suoi tratti coli XII-XIV il saggio di Rinaldo Comba, architettonici, esiste ancora oggi. Tra l’altro, Fra religiosità delle opere e predicazione dell’or- le riflessioni contenute in questo ultimo pa- todossia: dinamiche socio-religiose ad Alba fra ragrafo integrano e compendiano quanto XII e XIV secolo (pp. 339-386). Assai signifi- scritto da Carlo Tosco (Il gotico ad Alba: l’ar- cativi sono, di per sé, i titoli dei paragrafi in chitettura degli ordini mendicanti, in Una città cui si articola il lavoro. In I monaci bianchi, la nel medioevo. Archeologia e architettura ad Alba città, il vescovo: dinamiche di un rapporto sono dal VI al XV secolo, a cura di E. Micheletto, analizzate le traiettorie di radicamento lo- Alba 1999, pp. 89-107), nel terzo volume del- cale dei Cistercensi di Staffarda e di Casa- la medesima collana Studi per una Storia nova – che poterono contare su diverse d’Alba. proprietà immobiliari in città, ivi compreso, Una buona parte del volume – e non poteva per un certo periodo, il già citato ospedale essere diversamente – è dedicata alle istitu- di San Teobaldo, e che in località Rivoli eb- zioni comunali e alle attività economiche dei bero, sin dalla fine del XII secolo, una cittadini albesi. Il contributo di Laura Berto- grangia – e delle monache di Sant’Antonio ni, Sviluppi dell’economia rurale: X-XIV secolo di Dronero. In Alba come crocevia di esperien- (pp. 59-76) ne rappresenta l’i-deale introdu- ze religiose: l’orizzonte mentale della crociata, zione e tratteggia efficacemente i tempi e i l’attenzione si sposa sulla presenza in città modi della colonizzazione agraria – anche dei Cavalieri di San Giovanni, documentata nei suoi esiti infrastrutturali – del distretto sin dal 1164, e focalizzata sull’ospedale di albese, focalizzando l’attenzione sull’età San Marco, sorto nei pressi di porta Tanaro; comunale, ma non mancando di delineare le dei Templari, la cui domus di Santa Maria è tracce lasciate da forme di gestione dei suoli menzionata a partire dal 1217, e dei Betle- più antiche. Un caso a sé è rappresentato mitani, con la chiesa di Santa Maria del dalla citata grangia cistercense di Rivoli, po- Ponte, citata a partire dal 1196. Nel para- lo aziendale di una delle più ampie proprie- grafo «Religioso habitu hospitalari»: l’assisten- tà fondiarie dell’area. za ospedaliera come forma di religiosità, l’autore Beatrice Del Bo, in Mercanti di Alba: XII-XIV completa il quadro analizzando le vicende secolo (pp. 77-117), concentra la propria at- dell’ospedale di Santa Maria della Cherasca tenzione sugli orizzonti commerciali di al- (1206), probabilmente il più importante e cune famiglie albesi (di cui sono offerti det- longevo della città; di Santo Spirito (1223); tagli nella ricca appendice prosopografica), di San Lazzaro (1254). In La chiesa di Santa a partire da una lucida analisi del ruolo Maria Maddalena e la presenza degli Umiliati stradale di Alba, vera e propria cerniera tra sono ripercorse le vicende di una istituzio- i porti liguri, la Pianura Padana e i princi- ne che, fondata nel 1251 e poi confluita in pali valichi alpini del Piemonte centro- quella omonima istituita nel 1445 da Mar- occidentale. Ne vengono così individuate gherita di Savoia, vedova del marchese Te- tracce in area transalpina sin dal 1181, irro- odoro II di Monferrato, ebbe un ruolo an- bustite nel corso dei decenni da contatti che politico rilevante in Alba. In Le prime at- sempre più frequenti, sino all’assidua pre- testazioni e il radicamento degli ordini «mendi- senza alle fiere di Champagne durante il canti» sono infine analizzate le dinamiche XIII secolo, consolidata – e facilitata – in età di inserimento nrllo spazio urbano dei frati angioina, dove emerge con evidenza la di- minori e dei Predicatori, la cui presenza namicità della famiglia Faletti. Soprattutto, può essere fatta risalire, rispettivamente, al ne vengono illustrati i multiformi interessi, 1251 (la chiesa conventuale risultava però dall’attività creditizia, feneratizia e specula- in costruzione solo nel 1262), e al 1294, an- tiva al commercio dei panni e dei drappi di 103
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