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SAGGI Anna Ciotta Neutra a Los Angeles e con quelle della Scuo- la all’aria aperta in Cliostraat (1930) di J. Dui- ker ad Amsterdam. Altre suggestioni progettuali potrebbero ri- ferirsi all’architettura futurista. Si è detto che al vernissage per l’inaugurazione della Marinella partecipò il gruppo futurista, gui- dato da Fillia, Prampolini, De Filippi, Cele- sia e Tina Mjier. Inoltre in due pubblicazioni quali «Stile futurista» e Gli ambienti della nuova architettura furono riprodotte le im- magini dell’interno del locale . Tali dati po- 93 trebbero dimostrare, in primo luogo, che i futuristi fossero interessati al progetto e che ad attirare la loro attenzione fosse più l’in- terno che l’esterno dell’edificio. Nicoli rea- lizza un interno funzionale, ricco di aria e di luce, rilassante, scenograficamente attraente e coinvolgente, composto di ambienti, inter- connessi tra di loro ma nello stesso tempo differenziati secondo la loro specifica fun- Fig. 17. Nervi. La Marinella, veduta attuale della co- zione e adibiti al confort dei clienti, median- struzione da est te vetrate, finestre a nastro, aperture a oblò, e prevedendo un arredamento minimale ri- sembrare, per dirla al modo di A. Muntoni, dotto a pochi ma eleganti elementi di arre- un’impalpabile pellicola tesa sull’edificio stes- do , tra cui un pianoforte. Inoltre nel pro- 94 so . Inoltre, mediante l’abile gioco di terraz- getto l’utilizzo di materiali innovativi, come 92 ze digradanti e di corpi arrotondati si viene il cemento armato, lo STIC Nova, il vetro, la ad assicurare alla costruzione un armonico scelta di privilegiare le linee oblique ed ellit- ed equilibrato andamento regolare, confe- tiche al posto di quelle ortogonali nella rendole, per di più, il carattere urbanistico- composizione di masse e volumi in grado di architettonico di segno geografico distintivo sprigionare emozioni, in aggiunta alla levi- del territorio: allo stesso modo di un pro- gatezza e alla chiarezza delle superfici e- montorio affacciato sul mare ovvero di una sterne, al nitore e alla dinamicità degli spazi scogliera. Per di più l’estetica della Marinella interni dell’edificio rendono superflua ogni non necessita di inutili decorazioni aggiunti- decorazione aggiuntiva, in adesione, per ve rispetto alle sue stesse forme e ai colori l’appunto, alle idee propugnate da Antonio della natura circostante. Nicoli, infatti, si ser- Sant’Elia . 95 ve di linee pure e di forme semplificate di- Fatte queste debite considerazioni, si deve ri- mostrando di aderire ai principi di cui si so- levare che il motivo maggiore d’interesse è stanziavano lo spirito di sottrazione di Mies quello di essere il portato di un profondo van der Rohe, l’antidecorativismo di Loos e studio degli spazi urbani e dell’ambiente. il purismo di Le Corbusier. Non appare, per- Come in pochi casi altri casi, infatti, si è veri- tanto, peregrino il confronto della Marinella ficato un inusitato fenomeno di integrazione con le forme nitide e pulite sprigionate da e immedesimazione simbiotica tra architettu- cristallini volumi stereometrici in parte aper- ra urbanistica e natura che tuttora permane, ti e in parti chiusi ancorati a snelli pilastrini nonostante gli inevitabili mutamenti prodotti dell’Health House (1927) progettata da R. dal tempo e dall’incuria sulla costruzione. 25