Page 9 - 13_VIII_2017
P. 9
Tra seta e vino: produzione e lavoro nella provincia di Cuneo tra fne Ottocento e inizio Novecento enrico miletto La lavorazione dei flati Una situazione simile si riscontra ad Alba e Saluzzo. Il flatoio Craponne, di proprietà Filande e trattura serica, lavorazione di lana del fnanziere torinese Settimio Craponne, e cotone, settore conciario ed estrattivo, agri- rappresenta con i suoi 300 operai la maggio- coltura e produzione vinicola caratterizzano re realtà produttiva del capoluogo delle Lan- il quadro produttivo della provincia di Cu- ghe, mentre a Saluzzo sono attive la flanda neo tra la fne del XIX e l’inizio del XX secolo. Mana & Demartini e il flatoio Cassinis nei Fin dal primo decennio post-unitario la pre- cui reparti lavorano, rispettivamente, 83 e senza di importanti risorse idriche e l’ab- 180 operai. È però a Piasco, piccolo centro bondanza di una manodopera disciplinata a pochi chilometri da Saluzzo, che prende e laboriosa portano alla nascita in molte lo- vita una delle più grandi realtà produttive calità della provincia di flande e flatoi. Le della zona: negli anni ottanta dell’Ottocento prime iniziative vanno ricondotte alla fami- l’ingegnere svizzero Enrico Wild costruisce glia Pirinioli, originaria del Lago Maggiore, un canale idroelettrico e, successivamente, che impianta a Boves uno stabilimento con un grande edifcio destinato alla tessitura oltre 5.000 fusi al cui interno lavorano, alla del cotone: il cotonifcio Wild. L’azienda co- fne del secolo, un centinaio di operai. Nel nosce un rapido sviluppo al punto da occu- 1890 una rilevazione statistica promossa dal pare, all’inizio del Novecento, 540 operai in Ministero per l’Agricoltura Industria e Com- una città di 2.500 abitanti. mercio (MAIC) sulle condizioni industriali A Fossano, dove la presenza delle Offcine 1 del Cuneese censisce, oltre a quello dei Piri- Blengino assegna alla città una vocazione nioli, anche altri stabilimenti dediti alla lavo- più metallurgica, si riscontra la presenza razione di seta e cotone come, per esempio, della flanda di via Cavour, di proprietà la flatura di Carrù (ma in comune di Clave- della famiglia torinese Chicco che possiede sana) destinata a diventare con lo scoccare stabilimenti simili a Racconigi, Cherasco, del nuovo secolo una delle prime per nume- Verzuolo e Dogliani, e del flatoio di via Vil- ro di fusi (30.000 nel 1909) e addetti, la dit- lafalletto, assorbito dai Geisser, in linea con ta Parodi e Piccardo, sorta a Garessio negli un trend caratterizzante l’industria serica cu- anni ottanta dell’Ottocento, e la Tessitura di neese di fne secolo, quasi sempre controllata Ceva, nel Monregalese, la cui origine risale da gruppi fnanziari franco-svizzeri-torinesi. ai primi anni del Novecento. La preminen- Sono i numeri a rivelare la preminenza del za dell’attività serica sembra caratterizzare settore serico sul resto degli altri comparti anche la città di Cuneo, dove nel 1890 sono produttivi: nell’ultimo ventennio dell’Otto- presenti tre flande (Lattes & Cassin, Giorgis cento sui circa 15.000 addetti alle manifat- e Sartoris) che impiegano 392 operaie. ture sono ben 8.040 quelli impegnati nelle «langhe, roero, monferrato. cultura materiale - società - territorio», anno viii, n. 13 (2017) - ISSN 2282-6173
   4   5   6   7   8   9   10   11   12   13   14