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Dalla nobiltà alla borghesia: Restaurazione e primo Risorgimento a Cherasco (1815-1849) Bruno Taricco La Restaurazione capiva perché non si potesse ripristinare il territorio storico della città . 3 L’11 giugno 1814 si installò a Cherasco la Proprio su questi equivoci fece leva il Petit- nuova amministrazione . Il sindaco conte ti per tentare di mutare anche l’ammini- 1 Carlo Ilarione Petitti era supportato dai con- strazione dell’ospedale, che egli non voleva siglieri marchese Gaetano Incisa di Came- più assegnare ai disciplinati Bianchi di San- rana, barone Maurizio Rinaldi Della Torre, t’Agostino, cioè a una associazione religio- conte Carlo Cassino di Merindol, conte Car- sa estranea a ogni controllo dell’autorità ci- lo Sacchi di Lisio, conte Tommaso Amico di vile, ma alla congregazione di Carità, che Meane, conte Giovanni Bogetti di Lachelle. vedeva un coinvolgimento in prima perso- Il segretario era Giuseppe Rosso. Assisteva na del comune, dei responsabili delle quat- alla seduta il giudice Alfonso Fissore Solaro tro parrocchie cittadine , del giudice e del di Montaldo, lo stesso che era stato giudice governatore. di pace sotto l’impero francese sin dal 1811. Quasi tutto tornò come prima, pur in pre- L’intendenza di Mondovì aveva scelto per- senza di intralci e difficoltà. Un chiaro e- sonaggi di sicura fede sabauda e il meno pos- sempio venne dalla questione dei diritti di sibile compromessi coi Francesi, con l’asso- porto e ponte, che appartenevano da secoli luta eliminazione dei “borghesi”. Il sinda- alla comunità, ma che i francesi avevano co, seppure assai giovane , era persona di statalizzato, invocando la legge sulla navi- 2 cultura, preparato ad affrontare i problemi, gabilità dei fiumi. Ora parve automatico sicuro che l’impero fosse costato troppo ai che ritornassero al comune e venne abolita cheraschesi in termini di uomini, di risorse la tariffa di passaggio per i cheraschesi. In- e di dignità nazionale. tervenne però la burocrazia e ci vollero più La vita amministrativa continuò sui binari di due anni per farsi riconoscere il diritto. della tradizione, nel convincimento che, a I personaggi più compromessi con il regi- prescindere dalla forma di governo, la città me francese ottennero di potersi integrare doveva proseguire nelle sue attività. Se mai nella vita amministrativa: nessuno aveva i problemi venivano dall’alto, dal concetto agito da politico, ma tutti avevano collabo- di Restaurazione, che pretendeva fossero can- rato come tecnici, come teorizzato da Carlo cellati circa vent’anni di storia, dall’ordine Secondo Salmatoris, colui che nella nomen- di predisporre un bilancio rapportandosi al- clatura imperiale aveva raggiunto i vertici l’ultimo approvato dalle Intendenze sabau- più alti. Proprio il Salmatoris il 9 settembre de, cioè quello del 1796, quando invece la 1814 aveva comunicato che dal Re era stato realtà era notevolmente mutata. Se poi do- nominato «maggior generale nelle regie ar- veva essere restaurazione completa, non si mate e governatore di Cherasco» . 4 «LANGHE, ROERO, MONFERRATO. CULTURA MATERIALE - SOCIETÀ - TERRITORIO», anno II, n. 4 (2011)
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