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Dalla nobiltà alla borghesia SAGGI Nel mese di ottobre il Petitti dovette rinun- Antonio Nicola, a partecipare al settenario 6 ciare al sindacato, perché chiamato dal re del 1818 finì per conquistare anche quelli un ad assumere un incarico a Torino. Lo sosti- po’ più riottosi . 7 tuì il barone Maurizio Rinaldi della Torre e La vita tornò a scorrere nel solco della tra- il conte Felice Ferrero Ponziglione entrò in dizione: si riebbero i registri dell’insinua- consiglio. La città dovette sopportare la pre- zione, prima depositati a Savigliano; il Ta- senza di truppe austriache, ma assai presto naro si attraversava col traghetto, su Stura iniziarono le leve per il reclutamento del funzionava un ponte di barche, anche se nuovo esercito. Le prime si fecero già in ago- spesso le esondazioni lo mettevano in crisi. sto del 1814, ma fu soprattutto nell’anno Si continuava a inseguire l’idea che Narzole successivo, che molti giovani furono reclu- tornasse a far parte del territorio. La vita tati. A Cherasco arrivarono anche i carabi- nelle campagne non era facile: molti erano nieri reali che si installarono nell’ex con- ancora quelli che vivevano alla macchia: di- vento del Carmine. A novembre Vittorio sertori francesi e piemontesi o semplici di- Guidetti fu nominato giudice. sadattati, incapaci di inserirsi nella società. Tornarono in vigore i bandi politici e i ban- Il sindaco Rinaldi fu sostituito dal conte di campestri; le reliquie di sant’Euflamia, Carlo Sacchi di Lisio. Nel normale ricambio ricoverate in San Gregorio alla soppressio- dei consiglieri soltanto nel 1817 entrò in ne della confraternita della Misericordia, consiglio un borghese, il medico Vito Chio- tornarono in Sant’Iffredo. ra, esponente di una famiglia che nel pe- La città era però assai diversa da prima. E- riodo francese aveva costituito un vasto pa- rano sparite le fortificazioni e i terreni prima trimonio. occupati dal sistema difensivo erano stati in Uno dei problemi più gravi era legato alla gran parte spianati e contornati da viali. La pubblica istruzione. La città si era impe- strada verso Narzole usciva ora rettilinea gnata sin dal Seicento a mantenere una dall’arco sino a San Giacomo. Quando il go- scuola pubblica. La presenza di tanti sacer- vernatore rivendicò la gestione di quei ter- doti titolari di cappellanie o benefici e so- reni, in passato di competenza dell’autorità prattutto dei conventi aveva garantito buo- militare, con qualche difficoltà si riuscì a far ni insegnanti a bassissimo prezzo. Spariti i 8 riconoscere che non avevano più nessun ri- conventi gli insegnanti divennero più rari e lievo militare ed erano stati assegnati in pro- soprattutto molto più costosi. prietà all’ospedale e all’ospizio, per finan- Funzionavano invece i cimiteri che erano ziare l’attività assistenziale. In parte erano stati costruiti nel periodo francese a Chera- diventati anche comunali per la strada e la sco e a Roreto. Presto ci si accorse comun- piazza, come compenso per servizi prestati. que che erano nati troppo piccoli, perchè Nelle nuove ripartizioni territoriali Chera- l’inumazione in fosse «da rinnovare ogni 5 sco fu inserita alla fine del 1815 nella dioce- anni» comportava la necessità di sempre 9 si di Alba . Il consiglio protestò vivacemen- nuovi allargamenti. 5 te, perché proprio in quel momento si ri- Esisteva anche il problema degli infanti espo- tornava a essere nella provincia di Mondo- sti. Sino al 1814 erano trasferiti a Savigliano, a vì. Con Alba non c’erano particolari rap- carico dell’amministrazione statale. Quando porti, recarsi ad Alba significava attraversa- poi gli esposti tornarono a carico del comune, re due fiumi. Se si doveva proprio mutare si alzarono grida d’allarme: i venturini erano diocesi, molto meglio quella di Fossano con tanti perché da Narzole e da Bra si veniva a cui Cherasco aveva continui scambi com- portarli a Cherasco. Le polemiche continua- merciali. Non mancarono le proteste scritte, rono soprattutto nell’Oltrestura, dove tante i mugugni, ma infine la decisione fu accetta- erano le balie in attesa di pagamento . 10 ta. La disponibilità del vescovo, Giovanni All’inizio del 1819 divenne sindaco il conte 8
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