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I del Carretto e le Langhe tra medioevo ed età moderna riccarDo musso La Provincia Langarum Millesimo, Cengio, Bardineto, Rocchetta Ta- naro, Castelnuovo Calcea . 3 Quando, nel 1703, la coalizione europea Era un guazzabuglio giuridico-diplomatico che si opponeva alle ambizioni egemoni- destinato prevedibilmente a suscitare un che di Luigi XIV sul trono di Spagna cercò vespaio, ma gli sviluppi della guerra di suc- di guadagnarsi la sempre incostante fedeltà cessione di Spagna ne ritardarono gli effetti dei duchi di Savoia, oltre a truppe e denaro fno all’estate del 1708 quando, dopo la vit- offrì al duca Vittorio Amedeo II consisten- toria di Torino e la conquista austriaca dei ti compensi territoriali a spese del ducato possedimenti spagnoli in Italia, le sorti del di Monferrato e soprattutto dello stato di confitto sembrarono pendere decisamente Milano. Delle terre dell’antico ducato vi- a favore della coalizione antifrancese. Il 7 sconteo-sforzesco vennero allora promessi luglio, infatti, il nuovo imperatore Giusep- al principe sabaudo, oltre alla Lomellina, pe I accettò di investire il principe sabaudo all’Alessandrino e alla val Sesia, anche i dell’Alessandrino, di Valenza, della val Se- feudi delle Langhe che, almeno dalla prima sia e del ducato di Monferrato (da poco con- metà del Quattrocento, nonostante la loro fscato a Ferdinando Carlo Gonzaga) ma per qualifca di feudi imperiali, dipendevano in quanto riguardava i feudi delle Langhe – ed gran parte dallo stato milanese . In verità, le è indicativo dell’incertezza in materia – sta- 1 cose – riguardo alle Langhe – non erano così bilì di demandare a un’apposita commissio- semplici. A leggere bene l’articolo XII del ne la defnizione di quali tra loro dovessero trattato di alleanza concluso tra l’impera- essere interessati al trasferimento dei diritti tore Leopoldo e Vittorio Amedeo, esse non di superiorità. erano neppure menzionate, né si parlava di Vittorio Amedeo, però, non volle attende- cessione. Nel trattato era infatti stabilito il re oltre e, dopo pochi mesi, intimò a tutti i trasferimento al duca di Savoia soltanto dei feudatari delle Langhe di prestargli il giu- diritti fno allora esercitati dallo stato di Mi- ramento di fedeltà, dando loro tre mesi di lano («omne jus aut exercitium juris quod tempo per farlo. Alcuni si piegarono, altri (i Statui Mediolanensi competere posset») su più) no e, rifutato di giurare, si appellaro- alcuni feudi già oggetto nel 1690 di una pri- no ai tribunali imperiali, dando inizio a una ma concessione allo stesso duca, poi revoca- battaglia legale che durò quasi trent’anni. ta a causa dell’ondivaga politica di alleanza Al centro delle contestazioni dei feudata- da lui seguita : concessione, oltre tutto, che ri era lo status giuridico che doveva essere 2 concerneva non già la cessione di diritti, ma attribuito alle loro signorie, in quanto essi solo della possibilità di acquistare la «me- rigettavano decisamente la teoria secondo diam superioritatem» su alcune terre delle la quale esse fossero giuridicamente legate Langhe, tra cui Cairo, Spigno, Gorzegno, allo stato di Milano, affermando al contrario «langhe, roero, monferrato. cultura materiale - società - territorio», anno Vi, n. 11 (2015) - ISSN 2282-6173
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